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God bless America

Per il bene degli Usa e del mondo intero

Negli anni settanta la svolta avviene con Nixon che dichiarando lo sganciamento del dollaro dall'oro, di fatto non avendone più, lo rende convertibile in forza militare ed in portaerei e prepara la rivoluzione del neoliberismo assunto come fine e verità incontrovertibile. La moneta e la finanza infinite e scollegate dal mondo finito reale si preparano ad inondare il mondo ed a alimentare l'infinita avidità dell'uomo che diventa eutanasia della società mascherando, con l'evidenza logica, la verità che la moneta non ha valore in sé, ma la deregolamentazione di Greenspan nel 1999 creerà i disastri generati da una finanza egemone e priva di regole morali. Per creare la domanda di dollari sarà inventato il petrodollaro che inonderà il mondo di moneta e ci investirà con un'inflazione che ci avrebbe messo in ginocchio come si può vedere:

Runaway Debt in the U.S. Beats GDP Growth
Italia, debito pubblico dal 1861 al 2012
Con Reagan si mostrano i muscoli celebrati nella cinematografia dai vari "Rambo" ed il debito pubblico esploderà per alimentare le spese belliche e la guerra contro l'impero del male, la Russia, che stava già implodendo con l'attacco dell'Afganistan, ultima mossa disperata per tenere insieme il paese. Il mercato viene eretto a verità incontrovertibile ed i suoi sacerdoti – la scuola di Chicago e Milton Friedman – diventano i guru e come gli antichi maghi prevedono con certezza il futuro, il Nobel a Lucas è l'espressione più evidente dell'illogicità attribuita ai mercati razionali esistenti solo per comodo ma non nella realtà.

I mercati finanziari, infatti, diventano illogicamente razionali perché il loro divenire è basato su aspettative non su conoscenze certe, i mercati sembrano prevedere con esattezza gli eventi futuri ma in realtà sono le aspettative degli eventi futuri che determinano l'andamento dei mercati. Ci sono oltre due millenni di storia che li smentiscono, ma tanto nessuno la studia più e si guarda solo al futuro ed al breve tempo, lo stesso Keynes aveva scritto che il capitalismo come fine, se non regolato è per natura instabile perché il capitalismo non esiste come entità astratta ma esistono gli uomini-capitalisti che vedono come fine l'accumulazione infinita fino a quando l'eccessiva disuguaglianza gli si rivolta contro. Alla prova dei fatti Keynes aveva ragione e la scuola di Chicago è fallita non solo culturalmente ma moralmente per i danni globali che ha creato e prima o poi ne dovrà rispondere al tribunale della Storia.
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