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God bless America

Per il bene degli Usa e del mondo intero

La manipolazione dei media continua a creare confusione nella reale interpretazione dei fatti, ma sembra che il paese stia arrivando ad un punto di non ritorno con una disoccupazione mascherata sistematicamente dalla sottoccupazione.

In ogni caso la stessa crescita del PIL con l'attuale struttura fiscale ha un'utilità negativa perché accentua la distanza tra ricchi e poveri e peggiora la tensione sociale determinata dalla crescente disuguaglianza e qui sta il problema di fondo. Solo il PIL non misura la felicità era stato il monito di Robert Kennedy nel 1968 ripreso poi dalla commissione Sarkozy completamente svanita nel nulla.

Esiste, infatti, una stretta correlazione tra disuguaglianza e patologie sociali, all'aumentare della prima la società si disgrega ed esplode; gli Usa terzo paese al mondo per disuguaglianza ne sono l'evidenza empirica: il più alto tasso di incarcerazione, di mortalità infantile, di gravidanze precoci, di minorenni obesi, di abbandono scolastico, di povertà minorile – secondi solo dietro la Romania –, di consumo di droghe, di omicidi, di malattie mentali – tra i farmaci più venduti vi è l'antidepressivo Prozac – di suicidi e potremmo continuare in un elenco drammatico che svela il male dell'anima che ci si ostina a non vedere. Alla fine la frustrazione, l'isolamento, l'angoscia della solitudine finiscono per colpire i più deboli e comunque a generare reazioni di violenza inusitata ed apparentemente incomprensibili spinte da forme deliranti. L'uomo non nasce naturalmente cattivo, ma è il contesto sociale che alimenta la spinta verso l'aggressività omicida, è sempre il modello sociale che determina la gerarchia dei valori ed i comportamenti umani.

Fino a quando può durare una miopia così volutamente suicida che continua ad ignorare la sostanza di una crisi morale ed antropologica?

Le prossime elezioni presidenziali, per certi aspetti sono un segnale importante per i messaggi che i contendenti più ricordati vanno lanciando sulla necessità di tornare alla volontà dei padri fondatori in merito all'uguaglianza ed al diritto del perseguimento di una felicità che sembra ora negata. Scriveva Victor Hugo: "Si può fermare la forza di un esercito ma non quella di un'idea quando è venuto il suo momento", oggi il rapido cambiamento dell'elettorato americano sembra segnare una linea da non oltrepassare per non finire nel caos.

Per il bene degli Usa e del mondo intero ancora una volta: "God bless America".
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