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L'Europa al bivio

Sursum corda, investitore, in alto i cuori!

Il punto di partenza costante di ogni analisi, da almeno due anni a questa parte, è che le politiche monetarie prima o poi solleveranno il PIL globale. Ribaltiamo la questione: se si fosse costretti a sintetizzare all'estremo la situazione attuale, magari un po' banalizzando, si potrebbe dire che le cose non possono più andare avanti così. Questa considerazione non arriva "out of the blue", cioè non viene dal nulla, ma è figlia di una serie di dati di fatto. Il primo dato di fatto è che in Europa la situazione che si è creata dopo la crisi del 2008 non è ancora risolta. Questo lo si può vedere da tante cose: non mi riferisco ovviamente alla vita di tutti i giorni, dove ciascuno può toccare con mano le difficoltà, i cambiamenti, i problemi, ma ai dati di fatto relativi alle economie e ai mercati.

Lo spunto arriva dall'ultima lettura del mio barometro economico, uno strumento molto semplice ma efficace, che per l'Europa si è portato in fase di contrazione.

Barometro Europa
La contrazione è quello stato dell'economia che è un po' peggio del rallentamento e che – se le cose peggiorano – è seguito dalla recessione.

Perché questo barometro in questo momento indica contrazione? Perché le borse scendono e – aldilà dei rimbalzi – basta guardarsi i dati per capire come negli ultimi due anni le cose non siano assolutamente andate bene per la maggior parte dei mercati azionari, dei settori e dei titoli. Diciamo che le cose sono andate un po' meglio per le big cap USA e per i settori difensivi, ma per altri settori come ad esempio il pesante e guardatissimo settore bancario sono andate veramente molto, molto male.
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