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La sfida

Stretegist allarmati, mercati fiduciosi

Cominciamo con Reginaldo, che viaggia spesso in Cina per lavoro ed è da due anni in cash perché è preoccupato per il continuo aumento dell'indebitamento delle imprese cinesi per la tenuta non del solo renminbi ma dell'intero sistema finanziario. Strumenti fuori dal bilancio delle banche come i Wealth Management Products gli ricordano sempre di più gli Special Purpose Vehicles che nel 2007-2008 venivano riempiti di carta di pessima qualità e prontamente venduti in giro. Reginaldo continua a essere preoccupato sul piano strutturale, ma ha dovuto rimangiarsi i dubbi sulla capacità del governo cinese di stabilizzare la borsa e il cambio e di rilanciare per l'ennesima volta la crescita attraverso il credito. Ora pensa che una nuova fase di forza del dollaro spaventerà meno i mercati e che una nuova modesta scivolata del renminbi potrà essere gestita senza troppi problemi. Per questo, per la prima volta da tempo, ha preso una piccola posizione sull'azionario globale.

Alfrico, abate e scrittore. X secoloDal canto suo Egberto si è stancato di passare la vita a preoccuparsi del rialzo dei tassi americani. Un conto, dice, è una Fed che vuole stringere in modo automatico ogni trimestre (come si pensava in gennaio) anche se l'economia perde colpi. Un altro conto è invece una Fed flessibile che concorda con il mercato i tempi e i modi, scegliendo momenti di borsa forte e, soprattutto, di economia in riaccelerazione per normalizzare la politica monetaria. Se i tassi salgono perché l'economia è in salute e con un'inflazione moderata è un segno di forza, non di pericolo. Egberto ha quindi iniziato a comprare titoli bancari americani. Sono sottovalutati e trarranno vantaggio dal rialzo dei tassi.

Agilulfo. Re dei longobardi dal 591 al 615Grunilde, da sempre affezionata all'idea europea, si tormenta da settimane all'idea di Brexit. Dopo avere venduto male in febbraio ha ricostituito solo in parte la sua posizione per paura che il 23 giugno porti all'inizio della dissoluzione dell'Unione. Da qualche giorno è però più tranquilla. In primo luogo i sondaggi indicano una forbice a due cifre a favore dei Remain. In secondo luogo il 23 giugno è un'incognita nota, non un cigno nero che appare all'improvviso. Tutti hanno quindi avuto modo di incorporare almeno una parte di rischio nei loro portafogli, rendendoli meno vulnerabili a un esito negativo. Grunilde sta quindi comprando quello che è ancora sott'acqua dall'inizio dell'anno, come l'Eurostoxx, ed è pronta ad acquistare sterline su debolezza nelle prossime settimane.
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