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Agenzia di rating europea e stop alla finanza tossica

Le agenzie di rating, oggi sotto accusa, dimostrano l'inadeguatezza dei loro modelli di analisi

La vicenda “Brexit“ consente di chiarire alcuni punti di svolta storica:

- Il fallimento culturale e sociale di una classe politica ossificata ed incapace di vedere e capire cosa sta succedendo fuori dai loro palazzi; Cameron aveva fatto una scommessa senza capire che il suo paese stava andando verso un declino sempre più evidente sia nel livello di povertà che di disuguaglianza. La Brexit è stata votata dalle classi povere in grande maggioranza rispetto ai banchieri della City ed alla sua finanza che sembra essere rimasta la prevalente fonte di crescita monetaria ma non economica. I politici chiusi nei loro palazzi, come in tanti altri paesi, assomigliano sempre più alla sfarzosa Versailles di Luigi XVI e Maria Antonietta asimmetrica alla diffusa povertà del paese ed incapace di capire le onde della storia, la fine di un modello socioculturale e l'essenza di una crisi antropologica e non finanziaria.

- L'uscita della Gran Bretagna dall'Europa dove stava, come sosteneva De Gaulle, per “sabotarla” e tenerla divisa, nei fatti consente di chiarire la differenza tra la cultura del mercato e della finanza totalmente deregolamentata e tossica del modello anglosassone-statunitense (circa il 19% del welfare sul Pil) da quello del welfare europeo più orientato all'economia reale (circa il 30% del Pil). L'uscita della Gran Bretagna può consentire di ridurre il livello di conflitto interno all'Europa e portare alle trattative i paesi più simili per modelli culturali.

Brexit, we're out
- La bufera dei mercati finanziaria messa in piedi dalla finanza fuori controllo si è abbattuta ingiustificatamente sul sistema bancario italiano che con la Brexit ha poco a che fare e comunque non tale da avere una correlazione di causa ed effetto da fine del mondo. Che il finanziere Soros avverta sul rischio sistemico del nostro strumento sistema bancario, la dice lunga sulla “mano armata della finanza“ come strumento di occupazione del potere; più le banche vengono indebolite più diventano facile preda della finanza bellica. Peraltro i burocrati di Basilea, nessuno dei quali ha lavorato un solo giorno in banca, si perdono in ricette suicide ed allucinogene di aumenti di capitale che non servono a nulla se non si mette la museruola alla finanza per impedirle di investire i mercati come un'orda barbarica. Se non si ferma il “virus mortale“ dei prodotti tossici che invade, come le antiche pestilenze, i sistemi sociali, saremo sempre a piangerci addosso facile preda da sottomettere.

- La presa di coscienza vera dei problemi può rafforzarci e non indebolirci a fronte del comportamento rigido, ma anche ipocrita della Germania che da un parte nega l'aiuto alle nostre banche assalite e deboli, spesso anche grazie all'incompetenza ed avidità dei loro managers e politici, ma non fa nulla per contribuire a mettere un freno ed una regolamentazione ai prodotti tossici che ci assalgono come le locuste. Peraltro sembra una rigidità “pelosa“ perché proprio la sua banca principale nel settembre del 2011 si è messa a banchettare sulle nostre spoglie indifese con i derivati che li stanno soffocando; si può “subire“ la loro rigidità ma non un'ottusità strumentale e dispotica.
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