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Intercursus magnus

Qualche lezione dal TTIP di cinquecento anni fa

La Fed, dal canto suo, potrebbe iniziare ad alzare i tassi più aggressivamente dei due rialzi (oltre a quello di dicembre) già scontati dal mercato e più che sufficienti a mantenere tutto in equilibrio. Trump sarebbe del resto in imbarazzo ad accusare la Fed di troppa severità quando fin qui l'ha accusata di lassismo. Tre o più rialzi porterebbero però il dollaro a livelli troppo forti e farebbero abortire la riaccelerazione dell'economia, uno dei pilastri del programma trumpiano.

Il direttivo della gilda dei mercanti di vino. Olanda. 1600 ca.Se però la Fed manterrà la sua promessa (fatta quando la Clinton appariva vincitrice certa) di andare ad esplorare il limite della disoccupazione non inflazionistica, se cioè vorrà mantenere l'economia calda (come ebbe a dire la Yellen prima delle elezioni) i rialzi saranno solo due e bond e dollaro si fermeranno.

Chi non ha doti di preveggenza farà quindi bene a lasciare spazio a due scenari, il primo quello dell'overshooting di dollaro e bond e il secondo di bond e dollaro che, dopo avere dato ancora qualche settimana a chi era dalla parte sbagliata per correggere dolorosamente le posizioni, si fermeranno su livelli non troppo lontani dagli attuali. In pratica ci sembra ancora presto per comprare Treasuries e vendere dollari.

La stessa logica vale per le borse. Molti portafogli sono arrivati leggeri di azionario alle elezioni e sono rimasti spiazzati dal rialzo successivo proprio mentre si avvicina la fine dell'anno. Il referendum italiano sarà l'ultima opportunità per entrare, ma proprio perché molti la attendono il ribasso, se ci sarà, sarà probabilmente breve e superficiale.


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