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Il tweet e il chopper

Quando due indizi fanno una prova


Quattro caveat. Il primo è che la priorità politica assoluta, in questo momento, è la riforma dell'Obamacare. Un osservatore attento come Dimon ne ha tratto la conclusione che la riforma fiscale sarà pronta bene che vada tra un anno e in un anno tante cose possono accadere. È vero, ma la camera bassa lavorerà in parallelo sulle due riforme e l'impalcatura del piano fiscale sarà pronta prima di settembre.

Il secondo caveat è che resta da superare l'opposizione del senato. Per questo si agirà su tre fronti. Il primo sarà quello di fornirgli un testo revenue neutral, senza espansione del disavanzo, togliendo ai democratici l'appiglio legale per l'ostruzionismo. Il secondo sarà la moral suasion che Trump eserciterà sui senatori repubblicani riottosi, offrendo loro infrastrutture nei loro collegi. Il terzo fronte sarà nei confronti delle lobby della distribuzione commerciale e delle raffinerie, danneggiate dalla riforma.

La polizia di New York sfila sulle sue Electra GildeIl terzo caveat è che un aumento anche una tantum dell'imposizione fiscale sui consumi (anche se limitato ai consumi importati) può produrre inizialmente stagflazione e anche recessione, come ha dimostrato la recente esperienza giapponese.

Il quarto caveat è che l'entusiasmo dei mercati dovrà confrontarsi fra poche settimane con le elezioni francesi, dove le novità continuano a prodursi a ritmo elevato. Notiamo qui per inciso e con interesse il programma fiscale di Macron, al momento il favorito. Macron vuole tagliare le tasse ma, ancora di più, vuole tagliare radicalmente spesa pubblica e disavanzo. Ne tenga conto chi in Italia sogna un asse europeo Schulz-Macron per potere continuare a spendere in deficit.

Pur con tutti questi caveat la reazione positiva di borse e dollaro al nuovo quadro ci sembra giustificata. L'impasse politica che sembrava profilarsi in America avrebbe giustificato un consolidamento delle borse che però ora è rinviato a data da destinarsi. I mercati a un certo punto si fermeranno, ma se in Francia non ci saranno sorprese non ci sarà bisogno di correzioni significative. L'atteggiamento continuerà ad essere di attesa fiduciosa.

Un settore al riparo dalle incertezze sulla riforma fiscale è quello bancario, che trarrà comunque beneficio dalla deregulation e dall'aumento dei tassi d'interesse.

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