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Luoghi comuni

Ci raccontiamo molte cose, non tutte sono vere


Fa poi un certo effetto vedere un numero crescente di paesi avvicinarsi al pieno impiego e sentire ripetere sempre più spesso un altro luogo comune, quello per cui l'intelligenza artificiale e i robot ci stanno mandando tutti a casa. Ci crederemo quando ci verrà presentato il primo autista di pullman sostituito da un software e quando su quel pullman manderemo i nostri figli in gita scolastica. Da dieci anni gli aerei sono perfettamente capaci di decollare, volare e atterrare da soli, ma noi ci saliamo sopra solo se c'è anche il pilota (e il copilota sui voli lunghi) perché non si sa mai.

Catena di montaggio Ford. 1940La retorica sull'automazione circolava già negli anni Sessanta (e prima ancora con il fordismo degli anni Dieci del Novecento) e oggi viene alimentata da brillanti imprenditori che ci fanno intravvedere la fantascienza per farci sognare e intanto gonfiare le quotazioni dei loro titoli. Nella realtà tutta questa innovazione non fa salire di un millimetro nemmeno il ritorno sul capitale e la produttività, quanto meno quella misurata in dollari o euro. Se con un robot produco il doppio di pezzi ogni ora ma poi vendo i pezzi a metà prezzo la produttività economica non aumenta.

E infatti in tutto il mondo la produttività economica ristagna tra lo zero e l'uno dal 2010. Senza aumento di produttività l'inflazione salariale al 3 per cento comincia a destare preoccupazione nelle banche centrali e non può non indurle a un atteggiamento di fondo più restrittivo. A questo proposito abbiamo finalmente le cifre del Qe negativo che verrà praticato dalla Fed nei prossimi anni. Si partirà da 12 miliardi al mese e poi si aumenterà a ogni trimestre. Poiché il tapering della Bce prenderà presumibilmente tutto il 2018 e poiché Banca del Giappone e Bank of England continueranno a fare Qe (il Giappone per sempre e la Boe alla bisogna) il Qe globale netto si azzererà a fine 2018 e sarà leggermente negativo dal 2019 in avanti. È impossibile fare calcoli precisi perché il Qe giapponese è diventato variabile, ma la direzione del trend è comunque chiara.

Inflazione salariale in crescita e Qe in decrescita significano venti contrari per l'azionario. Per ora si tratta di venti moderati e nulla fa ancora pensare che un giorno si trasformeranno in uragani. Gli utili in aumento sono per quest'anno un'eccellente spinta per le borse. Già dall'anno prossimo, tuttavia, le condizioni generali cominceranno lentamente a deteriorarsi. A meno che non arrivi in soccorso, all'ultimo minuto prima delle elezioni di novembre 2018, la cavalleria della riforma fiscale americana.
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