Il
maltempo ha caratterizzato l'estate 2014, provocando notevoli danni non solo al turismo ma anche all'agricoltura.
Abbiamo chiesto a
Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e Federvini, se il
vino di quest'anno risentirà di questa inusuale stagione estiva.
Boscaini ha spiegato che le molte piogge e le temperature piuttosto basse di questa estate hanno portato un ritardo di maturazione dell'uva e una non uniformità di maturazione, in certi casi, poi, ad attacchi di muffe sulle uve, penalizzando non solo la quantità ma soprattutto la quantità di vino prodotto.
La raccolta è appena cominciata, ha puntualizzato però Boscaini, aggiungendo che i giochi non sono ancora finiti.
Dobbiamo dunque attenderci un aumento dei
prezzi?
Non credo che ci sarà un'impennata dei prezzi, ha detto il presidente di Masi Agricola e Federvini, considerando il fatto che l'Italia ha bisogno di esportare e che l'anno scorso il raccolto è stato ottimo.
Può esserci però qualche carenza sulle singole zone. Oggi il discorso della limitazione produttiva sulle aree comporta delle differenze da zona a zona al di fuori del discorso generale, di quanto produce l'Italia e in questi casi ci possono essere delle ripercussioni notevoli.
Sappiamo bene che l'Italia è il primo produttore di vino nel mondo. Il maltempo può mettere a rischio questo primato?
Il maltempo non ha colpito tutta l'Italia, ma è stato trasversale, ha spiegato Boscaini segnalando che anche la Francia è stata coinvolta e all'est anche la Croazia.
Italia e Francia sin da sempre si sono contese il primato, anche se ora c'è anche l'insidiosa presenza della
Spagna con cui bisogna fare i conti. I giochi sono ora fatti da tre nazioni, ha specificato il presidente di Masi Agricola e Federvini, grazie alla rinascita del vigneto spagnolo ed ai forti investimenti nel settore, anche per via degli aiuti comunitari.
Il primato di produrre di più in quantità, però, è un punto di merito ma non il punto di merito, ha chiarito Boscaini, aggiungendo che dobbiamo produrre tanto e bene e dobbiamo imparare a saper vendere bene, visto che in questo abbiamo dei grossi limiti, specie rispetto alla Francia.