Settimana in rally per il
greggio, che si spinge oltre i 46 dollari al barile sulla scommessa di una riduzione dell’offerta l’anno venturo. Sia l’Agenzia Internazionale che l’
OPEC hanno anticipato una riduzione della produzione non-OPEC nel 2017 ed il cartello ha addirittura preventivato un
mercato in deficit.
Il
gas naturale chiude una settimana positiva, ma ha riportato una performance meno brillante delle altre commodities energetiche, concludendo a 2,096 dollari. A pesare sono stati i dati sugli
stoccaggi, che hanno controbilanciato le previsioni di un abbassamento delle temperature.
Settimana all'insegna della rimonta per il
grano, che ha guadagnato nella settimana il 2,59% a 465 cent al sacco, in scia al forte aumento delle consegne all'estero. Un segnale di una
rivitalizzazione dell’export USA, che è stato favorito dal dollaro debole.
L’
oro chiude una settimana piuttosto negativa, portandosi a 1.272,7 dollari l’oncia, in risposta al progressivo apprezzamento del biglietto verde. La divisa americana ha beneficiato di una serie di
dati macro americani positivi che sembrano preludere ad un rialzo dei tassi USA e penalizzano l’oro e tutti gli altri
asset che non offrono rendimenti collegati ai tassi.
Settimana negativa per il
rame, che arretra di oltre il 3% a 2,08 dollari, risentendo dei segnali di crisi dell’economia cinese: l’export ha frenato bruscamente in aprile e l’
inflazione è cresciuta meno delle attese, segnalando possibili interventi da parte della banca centrale.e.