Settimana all'insegna del recupero per il
petrolio, che ha chiuso in rialzo dell’1,19% a 45,95 dollari, beneficiando della calma ristabilita dopo lo choc provocato dalla
Brexit. A sostenere il greggio anche i segnali di ripresa dell’economia giunti da Cina e Stati Uniti, che lasciano sperare in un rafforzamento della domanda.
L’ottava è risultata ancora negativa per il
gas naturale, che flette dell’1,61% a 2,756 dollari, dopo un aggiornamento delle previsioni meteo, che parlano di un luglio mite ed in seguito ai dati sugli stoccaggi, saliti più delle attese di 64 BCF.
Il
grano ha chiuso la settimana con un discreto aumento dello 0,95% a 424,75 cent per bushel, ai massimi delle ultime due settimane, dopo il report del Dipartimento dell'
Agricoltura, che ha segnalato un aumento della domanda e ridotto le stime sulle scorte globali di 4,1 milioni di tonnellate.
Settimana difficile per l’
oro, che ha reagito al venir meno dell’appeal speculativo alimentato dalla Brexit, cedendo il 2,28% a 1.327,4 dollari l’oncia. A pesare sul metallo prezioso hanno concorso anche alcuni dati cinesi (produzione) e statunitensi (produzione, vendite dettaglio ecc.) che segnalano una fase di ripresa per l’economia mondiale, avvicinando un possibile rialzo dei tassi della
Fed.
I segnali di ripresa dell’economia americana e cinese hanno messo le ali anche al
rame, che ha chiuso la settimana in rally, riavviando il momento positivo iniziato a metà giugno. Il metallo ha
guadagnato il 5,29% a 2,23 dollari la libbra.