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Il risparmio si difende con l'informazione

I recenti fatti che hanno coinvolto il sistema bancario italiano devono indurre gli utenti a pretendere chiarezza dagli istituti di credito

Il risparmiatore, con l'applicazione di direttive come il bail-in, sembra avere armi spuntate contro le banche, cosa consigliare ce lo dice in un'intervista a Teleborsa il presidente ADUSBEF Elio Lannutti.

"Il risparmiatore non si deve togliere il cappello quando entra in banca, deve informarsi - dice il presidente Lannutti - c'è stato un grande sindacalista, anche se oggi non vanno più di moda i partiti, i sindacati, i corpi intermedi fatti fuori, non c'è più molta fiducia in loro, però c'era un grande sindacalista Giuseppe Di Vittorio della CGIL di Cerignola in Puglia, allora c'era l'analfabetismo, e lui affermava: istruitevi, imparate, informatevi, non cavatevi il cappello davanti ai padroni".

"Questo per dire l'importanza dell'informazione - prosegue Lannutti - qui in Italia purtroppo, l'altra faccia della stessa medaglia è un'informazione spesso serva del potere, funzionale al potere. Il consumatore si deve informare, oggi per fortuna esistono anche i social che vengono in nostro aiuto".

Altro tema approfondito con il presidente ADUSBEF, la Brexit, a tal proposito dichiara: "c'è stata la più grande operazione di lavaggio del cervello e di mistificazione mediatica, quasi che il popolo non conta se vota è un orpello, la democrazia è un orpello, deve essere in mano alla "finanza criminale" che se il referendum va come dice il loro volere sono validi, altrimenti si imbastisce un'operazione di lavaggio del cervello."

"Vi dò un'informazione - continua il presidente - il più grande fondo di investimenti che si chiama BlackRock, che gestisce 4.600 miliardi di dollari, è dietro quella società di sondaggi che il giorno prima del referendum inglese, sosteneva che avrebbero vinto coloro che dovevano restare in Europa. Queste nebbie che incombono sulle democrazie devono essere svelate e bisogna dare informazione, perché l'informazione è potere; io continuo a battermi per i diritti, per la legalità, soprattutto per quei poveri pensionati ai quali Bankitalia e Consob hanno espropriato il loro sudore e adesso vogliono farne oggetto di arbitrati: la vita delle persone, il risparmio ed il sudore non si arbitra, né da Cantone, né dall'ANAC né dagli altri".

Conclude il presidente Lannutti dicendo che chi ritiene che "tali elemosine arbitrali non possano accontentare i truffati si sbaglia di grosso".
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