Il
petrolio ha chiuso la settimana in rialzo dello 0,81% a 46,06 dollari, dopo aver ritracciato pesantemente venerdì, in una settimana caratterizzata da bassi volumi per la festività del Ringraziamento. Il focus resta sulla riunione OPEC di fine novembre: il mercato continua a monitorare se il
cartello riuscirà o meno a ridurre l'output, a fronte delle esigenze contrastanti dei suoi membri e nell'ambito di un mercato che si conferma in surplus.
L'ottava si chiude ancora in rally per il
gas naturale, che ha guadagnato l'8,51% a 3,085 dollari, in scia ai dati settimanali sugli stoccaggi, che hanno evidenziato un calo a sorpresa di 2 BCF, contro l'aumento di 2 BCF stimato dal mercato. I dati sono stati pubblicati in anticipo per le festività del Ringraziamento.
Il
grano ha chiuso l'ottava in rialzo del 3% a 395,75 cent per bushel, risentendo di qualche presa di profitto nella settimana del Thanksgiving e del leggero indebolimento del dollaro, dopo i massimi toccati le settimane precedenti.
Il prezzo dell'
oro continua a scendere, a causa delle prospettive di un imminente rialzo dei tassi d'interesse USA nella riunione della Fed a dicembre. Una ipotesi caldeggiata anche dal nuovo corso che seguirà la politica economica con l'Amministrazione
Trump. Il metallo prezioso ha così ceduta il 2,51% a 1.178,4 dollari l'oncia a dispetto del marginale indebolimento del dollaro.
Il
rame torna a galoppare dopo la pausa della settimana precedente. Il metallo rosso ha guadagnato l'8,13% a 2,67 dollari la libbra, proseguendo l'ampio rally messo a segno a novembre con l'elezione di Trump alle presidenziali
USA. Il mercato scommette ancora sull'aumento della spesa per infrastrutture in USA come in Cina.