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Il punto sulle commodities 28 novembre 2016

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Il petrolio ha chiuso la settimana in rialzo dello 0,81% a 46,06 dollari, dopo aver ritracciato pesantemente venerdì, in una settimana caratterizzata da bassi volumi per la festività del Ringraziamento. Il focus resta sulla riunione OPEC di fine novembre: il mercato continua a monitorare se il cartello riuscirà o meno a ridurre l'output, a fronte delle esigenze contrastanti dei suoi membri e nell'ambito di un mercato che si conferma in surplus.

L'ottava si chiude ancora in rally per il gas naturale, che ha guadagnato l'8,51% a 3,085 dollari, in scia ai dati settimanali sugli stoccaggi, che hanno evidenziato un calo a sorpresa di 2 BCF, contro l'aumento di 2 BCF stimato dal mercato. I dati sono stati pubblicati in anticipo per le festività del Ringraziamento.

Il grano ha chiuso l'ottava in rialzo del 3% a 395,75 cent per bushel, risentendo di qualche presa di profitto nella settimana del Thanksgiving e del leggero indebolimento del dollaro, dopo i massimi toccati le settimane precedenti.

Il prezzo dell'oro continua a scendere, a causa delle prospettive di un imminente rialzo dei tassi d'interesse USA nella riunione della Fed a dicembre. Una ipotesi caldeggiata anche dal nuovo corso che seguirà la politica economica con l'Amministrazione Trump. Il metallo prezioso ha così ceduta il 2,51% a 1.178,4 dollari l'oncia a dispetto del marginale indebolimento del dollaro.

Il rame torna a galoppare dopo la pausa della settimana precedente. Il metallo rosso ha guadagnato l'8,13% a 2,67 dollari la libbra, proseguendo l'ampio rally messo a segno a novembre con l'elezione di Trump alle presidenziali USA. Il mercato scommette ancora sull'aumento della spesa per infrastrutture in USA come in Cina.
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