Il
petrolio chiude anche la prima settimana del nuovo anno in rialzo, riportando un incremento dello 0,5% a 53,99 dollari al barile sotto i massimi raggiunto sopra i 55 dollari. A sostenere l'oro nero contribuisce la speranza che tutti i produttori mondiali aderiscano all'accordo di riduzione delle quote coordinato dall'
OPEC a novembre.
Settimana nera invece per il
gas naturale, che ha risentito di pesanti realizzi, dopo il rally di fine 2016. Il gas ha perso così l'11,79% a 3,285 dollari per milione di BTU, anche in vista dell'arrivo di temperature più miti a gennaio, che dovrebbero ridurre i consumi per il
riscaldamento.
Ottava eccellente invece per il
grano, che ha chiuso in vantaggio del 3,74% a 423,25 cent per bushel, in linea con la performance della settimana precedente. A sostenere il prodotto agricolo per eccellenza sono le previsioni di danni ai raccolti più consistenti degli Stati Uniti, quelli del Kansas e dell'
Oklahoma, a causa delle basse temperature e dell'umidità del terreno.
Prezzi in salita per l'
oro, che chiude la settimana in rialzo dell'1,88% a 1.173,4 dollari l'oncia, ai massimi da 5 settimane. A sostenere il metallo prezioso ha contribuito il progressivo ridimensionamento del dollaro dopo la pubblicazione delle Minutes del FOMC. Il mercato sembra non credere alla possibilità di un'
accelerazione del trend dei tassi USA, che dovrebbero essere ritoccati solo 3 volte come previsto quest'anno, specie dopo i deludenti dati del mercato del lavoro.
Ottava caratterizzata da una performance molto positiva anche per il
rame, che è salito dell'1,62% a 2,54 dollari, grazie alla debolezza del dollaro e ad alcuni dati macro positivi giunti dalla Cina: l'ultimo PMI
manifatturiero ha dato segnali di rafforzamento ed espansione a gennaio.