Il
petrolio continua a correre e
chiude un’altra settimana in rally, vedendo i
prezzi salire del 5,3% a 50,33 dollari nella settimana chiusa venerdì 19 aprile. A sostenere il greggio è l’
accordo di massima raggiunto da Arabia e Russia, con la complicità del Kuwait, sul
prolungamento dei tagli, nell'approssimarsi del
vertice OPEC di fine mese. Ciò ha
distolto l'attenzione dai dati delle scorte USA, che nel frattempo sono scese più delle attese di 1,9 milioni di barili.
Il prezzo del
gas naturale invece
torna a scendere e si porta a 3,256 dollari per milione di BTU, con un
calo del 3,5% rispetto alla settimana precedente. Le
pressioni sui prezzi sono state alimentate dalle previsioni meteo che preannunciano temperature miti e dai dati sugli stoccaggi, che sono aumentati più delle attese di 68 BCF nell'ultima settimana.
Quotazioni in risalita per il
grano, che ha chiuso l’ottava con un
incremento del 2,2% circa a 435,25 cent per bushel, dopo aver toccato in precedenza i minimi delle ultime tre settimane. Sono state le ricoperture ad avvantaggiare il frumento, che sconta ancora prospettive di un raccolto abbondante.
Settimana in rally anche per l'
oro, che ha
guadagnato il 2,4% attestandosi venerdì a
1.253,6 dollari l’oncia, complice la persistente
debolezza del biglietto verde. Sul fronte dei cambi, il dollaro ha scontato le tensioni geopolitiche dovute alla politica “esuberante” del Presidente Trump, mentre
l’euro ha reagito positivamente ai segnali di ripresa dell’economia europea ed alla conferma di una politica accomodante della BCE, anche se i verbali dell’ultima riunione suggeriscono che potrebbero esservi novità a giugno.
Il
rame ha chiuso un’ottava molto positiva, riportando un incremento del 2,9% a 2,57 dollari la libbra. A sostenere il metallo hanno contribuito acquisti opportunistici innescati dai recenti cali del metallo, mentre non si vedono ancora segnali chiari di ripresa della domanda.