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Vigilanza BCE, Enria: "Banche hanno resistito, ma mantengano prudenza"

Banche, Finanza
Vigilanza BCE, Enria: "Banche hanno resistito, ma mantengano prudenza"
(Teleborsa) - La Banca centrale europea ha pubblicato oggi i risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale, il cosiddetto esercizio SREP (supervisory review and evaluation process) per l'anno 2022. Questo esercizio fornisce una valutazione complessiva delle sfide che gli "enti significativi" sono chiamasti ad affrontare e la quantificazione dei requisiti patrimoniali e del altre misure di vigilanza che le banche dovrebbero avere per meglio affrontale tali sfide.

Lo SREP è stato condotto - ricorda una nota della vigilanza - in un contesto di deterioramento delle condizioni economiche e della dinamica dei mercati finanziari, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Nonostante il peggioramento delle prospettive nel corso dell’anno, tuttavia, l’aumento dei tassi di interesse ha comportato il miglioramento della redditività e della generazione di capitale. Le banche hanno quindi mantenuto in media solide posizioni patrimoniali e di liquidità, con livelli di capitale superiori, nella vasta maggioranza dei casi, a quanto previsto dai requisiti e dagli orientamenti patrimoniali derivanti dal precedente ciclo SREP. Anche i punteggi assegnati sono rimasti nel complesso sostanzialmente invariati.

"Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, all’accresciuta redditività e al continuo miglioramento della qualità degli attivi", ha dichiarato Andrea Enria, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, avvertendo "le difficoltà rimarranno finché la guerra si protrarrà, e gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse richiedono un attento monitoraggio. Le banche devono affrontare le persistenti debolezze riguardanti in particolare i sistemi di controllo dei rischi e i meccanismi di governance e valutare gli andamenti futuri in maniera prudente".

Il volume delle esposizioni deteriorate (non-performing exposures, Npe) detenute dagli enti significativi - ha sottolineato Enria - "è diminuito a 349 miliardi di euro alla fine di settembre 2022, il livello più basso dall'avvio della pubblicazione dei dati di vigilanza nel 2015".

Nel 2022 la BCE ha introdotto una serie di iniziative volte a promuovere la risposta delle banche alle trasformazioni strutturali a medio termine, quali la digitalizzazione del sistema finanziario e la transizione verso un’economia verde. Tali attività sono state concepite per integrare nello SREP l’analisi tematica sui rischi climatici e ambientali e i risultati della prova di stress sul rischio climatico. La BCE ha inoltre avviato un progetto di raccolta di conoscenze in tutto il settore bancario per monitorare l’avanzamento della trasformazione digitale e l’adeguamento dei modelli di business.

La media ponderata dei requisiti di secondo pilastro (Pillar 2 requirements, P2R) fissati per quest’anno dalla BCE in termini di capitale totale è rimasta in linea con i requisiti stabiliti negli anni precedenti, ossia pari al 2% delle attività ponderate per il rischio (risk-weighted assets, RWA) rispetto all’1,9% del 2022. Anche i P2R in termini di CET1 sono rimasti sostanzialmente invariati all’1,1% per il 2023. Poiché nel 2022 non è stata condotta alcuna prova di stress sul capitale a livello dell’MVU, gli orientamenti di secondo pilastro (Pillar 2 guidance, P2G) sono rimasti sostanzialmente invariati all’1,3% in media.

Lo SREP 2022 ha determinato maggiorazioni dei P2R a fronte delle esposizioni deteriorate per 24 banche non conformi alle aspettative della BCE relative alla copertura dei crediti deteriorati (non-performing loans, NPL) erogati prima del 26 aprile 2019. Gli enti sono stati incoraggiati a colmare tali lacune. La carenza aggregata degli accantonamenti sugli NPL ammontava a 7 punti base di RWA alla fine del ciclo SREP. Le banche che ripianeranno attivamente la carenza dei propri livelli di copertura rispetto alle aspettative della BCE potranno ridurre prontamente il nuovo requisito aggiuntivo nel corso del 2023 senza dover attendere la prossima valutazione SREP. Una maggiorazione di capitale è stata inoltre prevista per i P2R di alcune banche caratterizzate da esposizioni molto elevate a operazioni con leva finanziaria o da controlli dei rischi fortemente carenti in tale area. La BCE ha valutato per la prima volta il rischio di leva finanziaria eccessiva nell’ambito dello SREP, al fine di individuare le banche che avrebbero dovuto applicare misure qualitative o un P2R per il coefficiente di leva finanziaria. In esito a tale analisi, quattro banche sono state destinatarie di misure qualitative adottate dalla BCE.

I requisiti e gli orientamenti patrimoniali complessivi per il prossimo periodo sono stati portati in media al 15% delle RWA, dal 14,7% del precedente ciclo SREP. In media, i requisiti e gli orientamenti patrimoniali complessivi in termini di CET1 sono passati dal 10,4% nel 2022 a circa il 10,7% delle RWA per il 2023. Alla fine del terzo trimestre del 2022 l’importo medio di CET1 detenuto dagli enti significativi ammontava complessivamente al 14,7% delle RWA.

L’aumento dei requisiti e degli orientamenti patrimoniali complessivi è principalmente riconducibile all’impatto delle politiche macroprudenziali definite dalle autorità nazionali competenti. Nel 2022 i diversi incrementi annunciati per le riserve di capitale anticicliche e a fronte del rischio sistemico, applicabili dall’inizio del 2023, hanno portato il requisito di riserva combinato medio dal 3,6% delle RWA nel primo trimestre del 2022 al 3,8% nel primo trimestre del 2023.

Il punteggio SREP complessivo nel 2022 è rimasto in media sostanzialmente immutato: il 92% delle banche incluse nell’esercizio ha ricevuto lo stesso punteggio SREP complessivo del 2021 mentre a metà del restante 8% è stato assegnato un punteggio peggiore. La BCE ha imposto misure qualitative principalmente negli ambiti della governance interna e del rischio di credito. In particolare, i rilievi sulla governance interna hanno evidenziato criticità in merito all’efficacia e alla composizione degli organi di amministrazione, alla loro idoneità complessiva e al loro ruolo di presidio sui rischi. La BCE ha inoltre rilevato che molte banche non dispongono di risorse adeguate per tutte le funzioni di controllo (gestione dei rischi, conformità alle norme e revisione interna). La guerra in Ucraina ha inoltre determinato un aumento dei rischi operativi e informatici/cibernetici, inducendo le banche ad affrontare le carenze emerse negli accordi di esternalizzazione e nei sistemi di sicurezza informatica e di resilienza cibernetica.

I piani di distribuzione di dividendi delle banche sottoposte a vigilanza - ha segnalato Enria - sono stati ritenuti "praticamente tutti compatibili" con i loro profili patrimoniali. Le distribuzioni degli utili, dopo lo stop imposto durante la pandemia, riguarderà il 51% dei profitti lordi 2022. Alcune banche hanno pianificato distribuzioni consistenti di utili - ha spiegato il capo della vigilanza - ed hanno quindi scelto "oculatamente" di scaglionare i piani di buyback azionari in diverse tranche nel corso dell'anno "per rimanere flessibili rispetto agli andamenti macroeconomici".
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