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Eurozona, attività manifatturiera al top da agosto. Si affievolisce pressione sui costi

Chris Williamson: "il quadro generale è considerevolmente più positivo"

Economia, Macroeconomia
Eurozona, attività manifatturiera al top da agosto. Si affievolisce pressione sui costi
(Teleborsa) - La contrazione del settore manifatturiero dell’eurozona è continuata nell’anno nuovo, con i volumi della produzione e i nuovi ordini manifatturieri ancora più bassi. Tuttavia, i più lenti tassi di contrazione in entrambi i casi sembrano suggerire che il peggio del crollo del settore sia passato. Qualche nazione dell’Eurozona ha persino registrato a gennaio una espansione. Allo stesso tempo, per la prima volta dallo scorso maggio, diminuiscono le giacenze dei prodotti finiti, mentre quelle delle materie prime e dei semilavorati sono rimaste invariate, riflettendo gli sforzi delle aziende manifatturiere ad allineare i livelli di magazzino alle attuali condizioni economiche.

Continua di certo a diminuire l’attività di acquisto, mentre i tempi medi di consegna dei fornitori sono rimasti generalmente stabili. Questi due fattori hanno favorito la riduzione della pressione dei costi della zona euro, con l’inflazione dei prezzi di acquisto in rallentamento al livello minimo in 26 mesi. Detto questo, i prezzi di vendita sono aumentati ad un tasso più veloce.

L'indice S&P Global PMI per il Settore Manifatturiero dell’Eurozona di gennaio è aumentato per il terzo mese consecutivo e ha raggiunto 48,8, in salita da 47,8 di dicembre. Sebbene ancora al di sotto della soglia di 50, e quindi indicativo di un peggioramento dello stato di salute del settore manifatturiero della zona euro, rappresenta il valore più alto dallo scorso agosto. Tra le nazioni monitorate dell’eurozona dall’indagine, che nell’insieme rappresentano circa l’89% dell’attività manifatturiera totale, ad inizio anno i rispettivi PMI hanno riportato un aumento generale. Nel caso della Francia e dell’Italia i loro settori manifatturieri sono cresciuti leggermente se paragonati a dicembre. Il PMI manifatturiero dell’Irlanda ha registrato un valore leggermente superiore alla soglia di 50, riportando quindi quasi nessuna variazione. Nelle altre nazioni, malgrado siano peggiorate di nuovo le condizioni operative, i tassi di deterioramento sono rallentati.
"Malgrado i manifatturieri dell’area euro abbiano continuato a riportare a gennaio una contrazione della produzione e un deterioramento dei nuovi ordini ricevuti, sostenendo quindi l’ottava contrazione mensile del settore, il quadro generale è considerevolmente più positivo rispetto ai minimi osservati all’approssimarsi dell’inverno lo scorso ottobre. Il tasso di declino della produzione non solo è andato a moderarsi per il terzo mese consecutivo, ma nel corso degli ultimi tre mesi, l’ottimismo delle aziende per l’anno prossimo ha indicato un progressivo rialzo" - dichiara Chris Williamson, Chief Business Economist presso
S&P Global Market Intelligence - "Le preoccupazioni sui disagi della fornitura di gas facendone impennare il prezzo hanno lasciato il posto ad un mercato energetico in Europa molto più stabile, anche grazie in parte alle sovvenzioni statali e alle miti temperature. Allo stesso tempo, i generali problemi riscontrati sulla catena di distribuzione sono diminuiti considerevolmente, favorendo la riduzione del livello del lavoro inevaso in parecchie aziende e l’aumento della loro produzione. La rimozione delle restrizioni anti Covid 19 nella Cina continentale ha nel frattempo sottolineato sempre più che il freno a livello globale pandemico è ormai passato. Tutto ciò - sottolinea Williamson - ha contribuito a far scendere la pressione inflazionistica generale e ha risollevato l’ottimismo rispetto al fatto di aver superato la fase più grave della stretta del costo della vita. Rimane però debole la domanda, con pochi segnali di fattori di crescita seri all’orizzonte. L’economia - conclude Williamson - deve ancora sentire appieno l’impatto dei tassi di interesse maggiori, che sembrano destinati a crescere ancora nei prossimi mesi, presentando potenziali sfide per le prospettive di crescita economica".
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