Facebook Pixel
Milano 25-apr
33.939,75 -0,97%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 -0,55%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 25-apr
8.078,86 +0,48%
Francoforte 25-apr
17.917,28 -0,95%

Metteteci la faccia... o tagliatevi la lingua!

Ma che fanno di così importante queste agenzie?
Le agenzie di rating, la cui storia risale a più di cento anni fa, dovrebbero passare al setaccio la solidità finanziaria di soggetti quali Stati sovrani, Enti, Governi, Imprese, Banche, Assicurazioni. E questo facevano in origine, offrendo ai possessori di titoli di credito, previo pagamento, i loro pareri sui debitori.
Con il passare del tempo quest'attività si è sempre più infarcita, per arrivare al redditizio mercato dei titoli strutturati, divenendo il riferimento privilegiato delle grandi corporates ad alto indebitamento.

E cosa è questo rating, o meglio, cosa ha finito per diventare? In sintesi una società che vuole ottenere un rating, paga una società di rating per far analizzare i propri bilanci. Azienda e Società di rating definiscono le modifiche da apportare affinché il rating, alla fine, sia il più alto possibile e coerente, perché più qualitativamente elevato è il rating e più bassi saranno gli interessi sui nuovi debiti che l'azienda andrà a contrarre emettendo obbligazioni e più limpida risulterà l'immagine verso i mercati. Oltretutto senza rating nessuno presta denaro. Ecco la potenza delle società di rating. Quindi rispondendo alle due domande precedenti possiamo classificare il rating ad un'opzione sui prestiti obbligazionari che verranno emessi.

In sintesi, senza troppi giri di parole, una tangente. Uguali a quelle più comuni che, cronaca alla mano, sono di nostra conoscenza dal 1992. La potenza è nulla senza controllo e quindi basta sapere che le "tre sorelle" detengono partecipazioni dirette, attraverso i membri dei loro consigli direttivi, nelle più grandi aziende internazionali e nelle più grandi banche internazionali coinvolte nelle operazioni di finanza creativa derivata. Dove finisce questo discorso? Ma è chiaro! Nel conflitto d'interesse grosso quanto gli emolumenti che ricevono. Però oltre il nome roboante delle società, nulla è dato a sapere agli investitori che si fidano del loro giudizio, che sia AAA o A- o BBB e che su questo contano per "fidarsi" di un debitore. Per questo sarebbe curioso ed interessante conoscere la faccia di chi analizza, giudica e poi incassa. Altrimenti sarebbe meglio che si tagliasse la lingua.

Condividi
"
Altri Editoriali
```