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L'Unione dei Fantastiliardi e le elezioni americane

Ma dietro la muleta degli aiuti a costo zero c’è lo stocco delle riforme sotto dittatura.


Non fu casuale neppure la crisi della Grecia nel 2010, detonata con un duplice default del settore statale e bancario, nel 2010, mentre i Premi Nobel americani insistevano in coro affinché Atene si prendesse una "vacanza dall'euro": occorreva dimostrare al mondo intero che l'adesione all'Eurozona è un processo reversibile e gestibile.

Fu allora che la Germania si irrigidì con gli Usa: l'euro rappresenta lo strumento con cui controlla le dinamiche monetarie e finanziarie dell'Unione, con cui evita svalutazioni competitive da parte di partner temibili come l'Italia e con cui esporta in giro per il mondo approfittando di una valuta sottovalutata. A nulla valsero le richieste di Barack Obama, che chiedeva comprensione per la Grecia: il recupero della economia di Atene poteva passare da una uscita dall'euro, con la adozione di una Nuova Dracma, una svalutazione che avrebbe riportato in pareggio i conti con l'estero e ridotto il valore dei debiti esteri. Non ci fu nulla da fare: il pareggio di bilancio che era stato imposto dagli Usa alla Germania sconfitta, e che era stato subìto per decenni dovendo ricostruire tutto senza poter contare sul deficit spending, doveva essere imposto anche ad Atene.

Non solo fu imposta alla Grecia una terribile austerità, ma venne esteso a tutti i Paesi dell'Eurozona, con il Trattato sul Fiscal Compact, il vincolo del pareggio di bilancio, lo Schwarz null tedesco. La deflazione salariale con le Riforme Hartz, introdotte in Germania nei primi anni 2000 dal Cancelliere socialdemocratico Schroeder per riconquistare competitività, doveva essere una guida per tutti.

Le Primavere arabe volute dal Segretario di Stato Hillary Clinton, che hanno sconvolto il Mediterraneo per via del cambiamento di regime in Tunisia, Egitto e Libia e con una interminabile guerra civile in Siria, servivano a creare un'area di turbolenza a Sud dell'Europa, e soprattutto a smantellare la prospettiva della Unione euro-mediterranea che era stata messa in campo nel 2008, con l'avallo del precedente Presidente americano G. W. Bush, dai Premier di Italia e Francia, Sarkozy e Berlusconi, che avevano chiuso le rispettive controversie coloniali con l'Algeria e la Libia. L'Italia aveva addirittura firmato un Trattato di particolare amicizia, con cui si impegnava a difendere l'integrità territoriale della Libia ed a non consentire attacchi militari alla sua indipendenza. La Presidenza Obama, ritirandosi dai teatri di guerra, Iraq ed Afganistan, doveva creare aree di instabilità nel Mediterraneo per evitare una proiezione dell'Unione europea verso Sud: e così è stato, visto che ora sia in Siria che in Libia si confrontano la Russia di Vladimir Putin e la Turchia neo Ottomana guidata da Recep Erdogan.
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