Guido Salerno Aletta
Editorialista dell'Agenzia Teleborsa
Il trucco c'è, e si vede: le Banche centrali armeggiano che è un piacere, tra la liquidità immessa nei circuiti finanziari comprando titoli di stato ed i finanziamenti alle banche.
Ed i risultati sono strabilianti: mentre l'
economia reale boccheggia, i
listini delle Borse, soprattutto in America, non sanno che cosa sia la crisi.
Ed intanto, nel gran mare della finanza, le
aziende sono trattate come i pesci. Quelle tirate su in barca, con un amo conficcato in bocca, si dimenano cercando di tornare in mare. Ma i pescatori di fallimenti fanno il loro mestiere: le mettono nella vasca del vivo, con due dita d'acqua appena, giusto per farle sopravvivere in attesa di squartarle.
Le aziende che sfuggono al tramaglio devono guardarsi dai pescecani, dalle
multinazionali che sono piene di soldi prestati dalle
Banche. E' così che ingrassano, facendo prede.
Come se non bastasse, con la scusa di evitare il contagio epidemico, il
settore dei servizi è stato nuovamente bloccato, ed anche quel poco di attività manutentiva nel settore dell'
edilizia residenziale è stata rinviata in attesa che si sbrogli la
matassa del bonus 110%. Per fare meglio, non si fa niente.
Non parliamo poi del divieto di
licenziamenti, delle proroghe della
Cassa integrazione e delle deroghe in materia di
bilanci: si mettono montagne di polvere sotto il tappeto, gonfiando una bolla di fallimenti di cui nessuno potrà prevedere le conseguenze al momento dello sblocco.
Si pensa solo alle mance, comprando tempo e consenso farlocco.
Tutti soldi buttati dalla finestra, perché sono erogati in cambio di niente.
Ed invece,
si dovevano fare partire subito gli investimenti veri, quelli privati delle aziende e quelli pubblici nel settore delle infrastrutture, dai mezzi di trasporti pubblici alle ferrovie, dalla difesa del suolo al recupero periferie degradate, alla gestione dei rifiuti.
Ed invece niente,
si giocherella con il bonus monopattino, per fare felice chissà quale importatore.
Epidemia, mattanza delle imprese e finanza in festa
Mancia che ti passa