Non si può andare avanti senza tener conto della realtà, e riprendere dunque il MES così come era stato impostato nel 2012 e poi rivisto nel 2019.
Per quanto riguarda il settore bancario, va pure peggio: immaginare che si possa procedere con i vincoli e le regole decisi prima della crisi sanitaria è una sciocchezza.
Il solo fatto di procedere ora con la approvazione della riforma del MES dà al mercato un segnale chiaro di quanto accadrà nei prossimi anni: ci si prepara al default controllato dei debiti pubblici di alcuni Paesi, visto che a partire
dal 1° gennaio 2022 si istituisce un sistema semplificato (single limb) per le CACs, le clausole che disciplinano gli accordi tra i creditori per la ristrutturazione dei debiti pubblici.
Una ristrutturazione del debito italiano, evento che tutti temono, sarebbe ingestibile per le conseguenze sistemiche. L'euro non riuscirebbe a sopravvivere, perché l'Italia lo abbandonerebbe.
Il MES innesca un meccanismo incontrollabile, che può portare alla disintegrazione dell'Unione europea.
Superato dagli eventi, è un pericolo per la stabilità dei mercati MES, l'Ultimo Robot
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