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Tutti Draghi

Quando diluvia, serve un Grande Ombrello

"Mai dire mai", soprattutto in politica. Ne abbiamo viste di tutti i colori, termine quanto mai azzeccato, in questa legislatura.

Dall'auto-ribaltone della Lega, che ha abbandonato l'alleanza giallo-verde sperando di provocare le elezioni anticipate, al governo giallo-rosso che gli è subentrato con l'appoggio della sinistra, fino alla grande ammucchiata per sostenere il governo presieduto da Mario Draghi.

Meglio evitare un paragone cromatico per la nuova maggioranza, perché non è un arcobaleno ma una tavolozza da pittore, con i tubetti spremuti a fondo, i mélange delle tinte, i tanti rivoli della trementina che si pasticciano: i colori stanno tutti lì.
La situazione economica è grave, ed il peggio deve ancora venire: inutile mettersi fuori, all'opposizione, per reclamare e battere i piedi.

A chi serve, ed a che cosa serve il nuovo governo italiano a guida Draghi?

E' presto detto: il sistema finanziario internazionale non vuole assolutamente che l'Italia collassi: ha in mano troppi investimenti a Piazza Affari, nelle banche e nelle grandi imprese, e soprattutto ha montagna di crediti e di bond che non vuole vedere trasformati in spazzatura. Serve una persona capace, che assicuri la stabilità, che abbia la forza di rintuzzare qualsiasi tentativo di speculare sul debito pubblico italiano, come è successo ripetute volte. Qualcuno che tenga lontani i pescecani: lo ricordiamo bene di che cosa sono capaci, nel '92 con l'attacco alla lira e nel biennio 2011-2012 con l'assalto al debito pubblico. Per l'Italia, è stata una continua mattanza.
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