Anche
nei servizi finanziari, l'Europa è in fondo alla classifica mondiale per innovazione: ha un mercato borsistico asfittico, neppure brilla per il credito e gli investimenti bancari nelle imprese. Inutile parlare delle criptovalute o delle monete digitali: settore altamente speculativo che per prudenza lasciamo agli altri. Ne sappiamo poco e nulla.
Con il
Next Generation UE, si vorrebbe recuperare il terreno perduto nel settore della transizione ecologica ed in quello del digitale: il vero pericolo è di mettere una quantità enorme di risorse a disposizione dei produttori stranieri, pronti a conquistare il nostro mercato.
Dalle reti 5G alla AI, compreremo una quantità enorme di apparati dalla Cina e di software dagli Usa, diventando una vera colonia tecnologica.
L'Italia, in particolare, rischia di essere massacrata in questa corsa all'innovazione, preda da una parte dei concorrenti europei e dall'altra dei colossi americani e cinesi.
C'è un tema insolubile, in questa globalizzazione dei mercati di cui l'Unione europea è solo un segmento: venendo meno la nazionalità della proprietà e della produzione,
le multinazionali hanno acquisito un immenso potere di arbitraggio: decidono loro dove produrre, che cosa vendere, a quali prezzi e con quali priorità.
Chi ha sempre messo il Mercato avanti a tutto, ora scopre che cosa significa: la vicenda dei vaccini è esemplare, con la Unione europea che, nonostante i contratti firmati, per le consegne è sempre in coda a tutti.
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