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La Guerra economica si fa con i Vaccini: l'Europa ha già perso

In Occidente, vincono Israele, Inghilterra ed USA


A livello globale, d'altra parte, è stata condivisa la scelta di concentrarsi sulla necessità di "vaccinare" l'intera popolazione per evitare le conseguenze patologiche derivanti dal contagio con il virus, con tutte le incertezze che comporta una sperimentazione molto breve dei vaccini insieme all'uso di soluzioni assai innovative.

Si è praticamente rinunciato a "curare" i sintomi patologici che derivano dall'infezione virale, che colpisce prevalentemente i polmoni: varie terapie sono state contestate, l'uso di alcuni medicinali è ancora oggetto di controversie infinite.

L'Italia sta messa male, dunque con le dosi ricevute, ma siamo in compagnia con gli altri Paesi dell'Unione. La cosiddetta "vigile attesa", che è stata indicata nelle linee guida, prevede solo la somministrazione di tachipirina: ma è solo l'anticamera per l'ospedalizzazione. A quel punto la cura è più difficile: se si va in rianimazione, se ne esce spesso solo a piedi in avanti.
In pratica, l'unica forma di tutela è la prevenzione del contagio, con l'uso delle mascherine ed il distanziamento personale. Ciò comporta danni immensi alla società ed alla economia.

Gli Stati sono intervenuti subito, apprestando sostegni di vario genere; le Banche centrali hanno messo in moto tutti gli strumenti noti ed hanno attivato anche iniziative mai sperimentate prima, ma c'è un limite a tutto: soprattutto alla tenuta delle imprese che non possono aprire i propri locali al pubblico: dai bar ai ristoranti, dai cinema ai teatri, dai musei alle palestre.
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