Insomma,
finita l'emergenza sanitaria, gli Stati non si tireranno indietro e continueranno a pompare risorse nell'economia reale. Non importa che si tratti della transizione digitale, oppure di quella tecnologica, ovvero di interventi a favore della coesione sociale: magari non sono tantissimi soldi, visto che per l'Italia ci sarebbero
grant per una ottantina di miliardi, ma di questi tempi non si può girare la testa dall'altra parte.
Nessuno è fuggito dall'investimento azionario anche perché non ci sono alternative facili, soprattutto di questi tempi.
I piccoli investitori non hanno né la voglia, né la capacità di mettersi in proprio, per cercare nuove occasioni di impiego e di guadagno.
Rimangono speranzosi, ben contenti di continuare ad avere un gruzzoletto in Borsa che non ha ceduto di schianto come l'economia reale, che è stata bloccata dalla epidemia.
Ed è soprattutto per questo che anche
l'indice di Piazza Affari ha avuto un andamento positivo in quest'ultimo trimestre, mentre quelli delle Borse americane hanno addirittura raggiunti i nuovi massimi di sempre.
Speranza nel futuro, Mancanza di alternativeBorse ai Massimi, Economie ai Minimi
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