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Palloni gonfiati

Colpo di mano dell'Oligarchia calcistica per prendersi tutto il mercato televisivo

E' solo una questione di soldi, come sempre.

Il gioco del calcio è solo un business che utilizza il desiderio di divertimento degli appassionati, tifosi e non, che sono pronti a pagare per assistere alle partite e seguire i campionati.

I giocatori, le sponsorizzazioni, gli stati, le riprese televisive, gli agenti, il calciomercato sono tante tessere di questo mosaico che serve a fare soldi.

La mediatizzazione delle partite attraverso le riprese televisive e gli abbonamenti alle piattaforme di pay-tv ha ridotto di molto la importanza dei proventi derivanti dai biglietti venduti per assistere alle partite negli stadi: gli spettatori dal vivo sono una minoranza infinitesimale rispetto a coloro che possono assistere alle riprese televisive.
La contemporaneità delle partite, che una volta si giocavano tutte nel pomeriggio di domenica, è venuta meno per le stesse esigenze televisive, tra anticipi e posticipi, in modo da assicurare una diluizione degli spettacoli nell'arco della intera settimana.

Non ha avuto più senso, in questo contesto, una trasmissione televisiva come "Il processo del lunedì", nel corso della quale ci si confrontava con l'insieme dei risultati delle partite svoltesi la domenica. Anche "Novantesimo minuto" era andato in soffitta: la televisione ha cannibalizzato il suo stesso palinsesto.
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