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Palloni gonfiati

Colpo di mano dell'Oligarchia calcistica per prendersi tutto il mercato televisivo


La competizione serrata per assicurarsi i calciatori migliori con contratti milionari, sempre più alti in funzione dei risultati conseguiti nei campionati è motivata dal fatto che più si arriva in alto nella classifica e più alto è il ritorno pagato dalle piattaforme televisive nell'anno successivo. Chi si aggiudica lo scudetto, o si piazza in modo da partecipare ad un torneo europeo, riceve somme assai più consistenti rispetto a chi sta in fondo alla graduatoria. Chi retrocede, e quindi non partecipa più al torneo che viene trasmesso dalla piattaforma televisiva, perde ogni introito televisivo.

Tifosi MilanCi sono sempre stati dei compromessi a livello di singole Leghe, in modo da assicurare un certo equilibrio nella ripartizione degli introiti televisivi tra le diverse squadre: anche se è ovvio che le prime in classifica attirano la maggiore quantità di ascolti televisivi, non può essere solo l'audience a determinare la quota di ciascuna.
Gli abbonati alle piattaforme di pay-tv, che comprano in esclusiva le riprese dei campionati di calcio, seguono infatti principalmente la squadra di cui sono tifosi e le partite tra le squadre principali. Ma sono queste ultime che, soprattutto, fanno raccogliere la pubblicità alla piattaforma di pay-tv. Vanno trasmesse però tutte le partite, anche se gli spettatori sono pochi e la pubblicità è poca.

C'è un altro aspetto da considerare: in tempi di crisi prolungate e ripetute, si è fortemente ridotta la platea degli spettatori che sottoscrivono i contratti di abbonamento alle pay-tv per seguire il calcio. Questa riduzione del numero degli abbonati ha fatto cadere gli introiti delle piattaforme televisive e mette in pericolo anche quelli delle società di calcio: quelle che stanno in basso nelle classifiche non trovano nessun azionista che voglia ripianare le perdite o investire capitale fresco per investire. Le altre galleggiano con la compravendita dei giocatori, cercano di mettere sotto contratto a prezzi abbordabili i giovani talenti e poi li rivendono a prezzo maggiorato ai club più ricchi.
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