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Stampate ancora! Ma non basta

In 15 mesi, il debito pubblico dell'Eurozona è passato dall'84% al 100% del PIL

Vengono le vertigini, a guardarsi indietro: nel primo trimestre del 2021 il rapporto debito/PIL dell'Eurozona ha sfondato quota 100, arrivando al 100,5%.

Non solo non era mai successo prima d'ora di raggiungere questo livello, ma sono stati bruciati anche i sacrifici che nell'ultimo trimestre del 2019 avevano consentito di arrivare all'83,9%, dopo che era arrivato al 94% nel secondo trimestre del 2014: in soli cinque trimestri, 15 mesi, il rapporto è peggiorato di ben 16 punti percentuali.E' necessario fare un paragone con la crisi del 2008: nell'Eurozona, fino al marzo del 2015, data di avvio del Qe, tutto ii suo peso ed il rischio connesso era stato scaricato sui mercati, lasciati soli a finanziare gli enormi debiti pubblici che ne erano derivati. Per quanto riguarda l'Italia, il debito pubblico era infatti aumentato di 464 miliardi di euro, passando dai 1738 miliardi del 2008 ai 2.204 miliardi del 2014.

La attivazione del Qe fu risolutiva: fra il 2015 ed il 2019, alla vigilia della crisi pandemica, mentre il debito pubblico italiano era aumentato di altri 207 miliardi, arrivando a fine 2019 a 2.410 miliardi, BCE aveva comprato titoli italiani per ben 364 miliardi.

In pratica, non solo la BCE aveva coperto con i propri acquisti tutte le emissioni nette del Tesoro italiano, ma aveva ritirato dal mercato altri 157 miliardi.
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