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A chi servono le Elezioni Digitali?

Chi ha le chiavi del sistema informatico ha in mano quelle della democrazia


Dal punto di vista tecnologico, si prevede che "Il sistema di voto elettronico dovrebbe basarsi su una web application, conforme ai requisiti di usabilità e accessibilità previsti dalla legge, da utilizzare con qualsiasi dispositivo digitale (smartphone, tablet, personal computer) connesso alla rete Internet e dotato di uno dei browser più diffusi".

Mentre è davvero curioso il fatto che non si preveda il requisito della "sicurezza dagli accessi non autorizzati", forse dandolo per scontato, si apre la voragine della segretezza del voto: per poterlo esprimere in forma digitale, l'elettore deve infatti farsi previamente riconoscere usando la propria identità digitale: al momento del voto c'è dunque una correlazione informatica assolutamente univoca tra l'identità del votante ed il contenuto del voto.La attuale segretezza del voto, prevista dalla Costituzione, non è più garantita dal fatto che la scheda deposta nell'urna è anonima, e se viene in qualche modo "segnata" la scheda viene dichiarata nulla, ma con un procedimento informatico.

Ed infatti, dopo aver ricordato che "il voto espresso non deve essere riconducibile all'elettore", si dispone che, "a tal fine, il sistema deve garantire che le informazioni sui votanti vengano separate da quelle sui voti espressi. Tali informazioni dunque vengono digitalmente "sigillate" e rimangono del tutto indipendenti e separate. I voti sono e rimangono anonimi".
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