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Da Risparmiatori ad Investitori: niente Certezze, ma Opportunità e Rischi

Banche universali, crisi finanziarie, debiti pubblici colossali, politiche monetarie non convenzionali e mercati in altalena

Le certezze di una volta non esistono più: tutto è Mercato, tutto è a Rischio calcolabile. In pochi anni, gli Stati e le Banche centrali hanno completamente ribaltato le figure sociali e le istituzioni economiche tradizionali.

Le Banche sono istituzioni economiche che vivono nel loro tempo e che hanno fisionomie completamente diverse tra di loro: la complessità ed il rilievo politico delle attività finanziarie che facevano capo ai Medici, grande famiglia di banchieri fiorentini, non avevano niente a che vedere con quelle svolte dal Monte dei Paschi di Siena, la più antica Banca del mondo che era stata istituita partendo da un Monte di Pietà per sovvenire le classi più disagiate nei momenti di difficoltà.

Insomma, non solo c'è Banca e Banca, ma nel tempo tutto cambia.Fino agli Anni Novanta, anche sulla base di una categorizzazione normativa che era stata adottata anche in Italia dopo la Grande crisi finanziaria americana del '29, si distinguevano due tipologie. Da una parte c'erano gli Istituti di credito, quelli che potevano intervenire nel capitale delle imprese o sottoscriverne i titoli di debito. Erano una sorta di "banche alla tedesca", banche di investimento e partecipazione nelle imprese, diverse dalle cosiddette Casa d'affari, quelle che sono generalmente legate alle figure di grandi banchieri e che curano le operazioni straordinarie delle imprese e degli Stati quando emettono titoli di debito, e che si rivolgono ad un mondo di investitori per piazzare i prodotti finanziari che di volta in volta confezionano.

La seconda categoria era quella delle Aziende di credito: le cosiddette banche commerciali che sollecitano il risparmio e lo impiegano erogando prestiti a breve termine. La loro caratteristica peculiare consisteva nella possibilità di accedere alla liquidità presso la Banca centrale, scontando le cambiali o mettendo a pegno i propri crediti. Erano dunque il canale bancario attraverso cui la liquidità creata dalla banca centrale entrava nel circuito economico. Alla vigilanza prudenziale cui le banche commerciali erano sottoposte corrispondeva la sicurezza dei depositi conferiti dai Risparmiatori. In pratica, i depositi a vista sui conti correnti venivano impiegati erogando credito commerciale, di durata non superiore a tre anni. Il finanziamento a medio e lungo termine delle imprese era invece riservato agli Istituti di credito.
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