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Energia, una folle Giostra

Velleitarismo, improvvisazione e mercatismo


In Italia si rimettono in funzione le centrali a carbone che erano state dismesse perché altamente inquinanti e costose per via dei diritti di emissione di CO2.

Insomma, il mercato internazionale dell'energia è completamente fuori controllo:
  • La liberalizzazione del mercato al dettaglio per la fornitura di energia elettrica e di gas non impone alle imprese distributrici di coprirsi adeguatamente, con contratti pluriennali di approvvigionamento. Si va allo sbando, alla giornata.
  • Manca un sistema adeguato di stoccaggi del gas, di cui solo l'Italia si era dotata anni fa, quando c'erano i vecchi e vituperati "monopolisti pubblici".
  • I mercati dei futures non sono soggetti a nessun controllo per evitare speculazioni: le quotazioni salgono senza sosta.
  • I diritti di emissione della CO2, un balzello imposto sono nell'Unione Europea, sono prodotti completamente "finanziarizzati", e ne è dunque consentito il trading secondario anche su base unicamente speculativa. Anche in questo caso, i loro valori, e dunque i costi che gravano sulla produzione dell'energia, lievitano a dismisura.
  • La fissazione del prezzo dell'energia viene fatta al prezzo della offerta marginale più elevata, "impilando" una sull'altra le offerte di fornitori che hanno costi di produzione estremamente diversi. Si paga così tutta l'energia che viene venduta al prezzo dell'offerta marginale più costosa: una follia che vale anche per il piazzamento dei titoli di Stato!

I governi si stanno dimostrando incapaci di controllare le dinamiche esplosive dei prezzi dell'energia e quindi usano decine e decine di miliardi di euro di fondi pubblici per le bollette senza che si sappia esattamente in quali tasche questi denari vadano a finire. Le bollette di alcune famiglie rimangono ferme, ma solo perché la differenza ce la mette Pantalone!

Eppure erano tutti pimpanti, i vari Presidenti ed i vari Ministri, appena qualche mese fa, al G20 di Roma o al COP26 di Glasgow, quando parlavano di transizione climatica e di obiettivi di decarbonizzazione da raggiungere entro date prefissate.

Fanno promesse per il 2030, si impegnano per il 2050, mentre non sono in grado di controllare quello che accade sotto i loro occhi, giorno dopo giorno.

Qualcuno paga, qualcuno incassa.

Velleitarismo, improvvisazione e mercatismo

Energia, una folle Giostra

(Foto: Raul Varzar on Unsplash)
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