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Monti comincia a mettere mano al piano anti-debito

Economia
Monti comincia a mettere mano al piano anti-debito
(Teleborsa) - Non c'è tempo da perdere: l'Italia ha bisogno di tornare a crescere e, nello stesso tempo, di ridurre l'enorme fardello del debito pubblico che si porta pericolosamente sulle spalle.

Per questo, praticamente in contemporanea con la promulgazione del decreto sulla spending review, Mario Monti si è rimesso al lavoro per gettare le fondamenta del piano anti-debito di questo autunno che si preannuncia molto difficile a causa della crisi, come detto ieri dal Ministro Fornero.

La situazione è difficile: l'Esecutivo deve varare misure corpose che abbassino l'attuale indebitamento, pari a 1.960 miliardi di euro, che potrebbero salire a 2.000 entro l'autunno, almeno al 100% del PIL dall'attuale 123,4%. Nello stesso tempo, però, il Governo deve rilanciare un'economia in profonda recessione.

La via più plausibile è dunque quella delle dimissioni del patrimonio pubblico, già contenute nel provvedimento firmato ieri da Capo dello Stato.

Il Premier ha chiesto l'aiuto di tutti: dai partiti ai centri studi. Il Pdl ha depositato anche in Senato, dopo averlo fatto alla Camera, un progetto di legge con il piano per l'abbattimento del debito di 400 miliardi di euro in cinque anni. Sempre ieri è arrivata la proposta degli economisti dell'Astrid, che punta a eliminare 180 miliardi in otto anni. Positivi gli incontri di ieri con alcuni partiti di maggioranza.

Prima con l'Udc di Casini, che ha l'obiettivo di abbattere il debito pubblico italiano senza voli pindarici e senza sogni irrealizzabili.
Poi con il Pdl di Angelino Alfano. "Mario Monti ha ascoltato con interesse l'illustrazione della proposta elaborata dal Pdl per un piano di dismissioni del patrimonio pubblico nell'obiettivo di ridurre in modo significativo il debito pubblico", recita una nota di Palazzo Chigi. E tanto è bastato per riportare la pace tra Monti e il Pdl dopo le dichiarazioni sullo spread di due giorni fa.

E poi c'è la proposta messa a punto da Giuliano Amato e Franco Bassanini, che mira a ottenere un calo di 2,5 punti percentuali ogni dodici mesi del debito. Prevede, tra i punti salienti, la vendita di immobili, la valorizzazione delle concessioni, la cessione di partecipazioni quotate e non, la tassazione una tantum dei capitali illegalmente tenuti in Svizzera.

Insomma, le idee non mancano, e il Professore lo sa. L'importante è preparare al meglio questa 'campagna d'autunno', per dare un ulteriore segnale ai mercati.
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