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Scuola, al Sud record di alunni che lasciano prematuramente

Cultura, Economia, Welfare
Scuola, al Sud record di alunni che lasciano prematuramente
(Teleborsa) - Gli ultimi dati Istat e rapporti nazionali sulle aree a rischio e sulla dispersione scolastica parlano chiaro: il Sud detiene di gran lunga il maggior numero di alunni che lasciano la scuola prematuramente, con province dove gli abbandoni superano il 40%, i Neet di Mezzogiorno e Isole risultano in media il 32% mentre nelle regioni Settentrionali sono meno della metà. La quota di cittadini con almeno il diploma superiore è del 59% al Nord e al 48,7% per le regioni che vanno dalla Campania in giù; anche le competenze degli alunni rilevate dai test OCSE-Pisa indicano tanti giovani del meridione in netto ritardo. Solo al Ministero dell'Istruzione non sembrano conoscere questi dati.

A sottolinearlo è l'associazione sindacale Anief che prende atto della firma al Ministero dell'Istruzione (Miur) del contratto per incentivare i progetti di recupero delle aree più in difficoltà con cui sono stati stanziati 29 milioni di euro, mentre l'anno scorso era più di 42 milioni.

"Premesso che l'anno scolastico precedente, il 2012/2013, il Miur, per lo stesso capitolo di spesa, aveva stanziato quasi il 30% di risorse in più, non si comprende per quale motivo si continui a tenere conto dei parametri di tre anni. Come se nel frattempo non sia accaduto nulla, non via sia stata un'esplosione di Neet e di abbandoni nelle province del Sud Italia". Così Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir che ha aggiunto: "E' incredibile, invece di incrementare gli sforzi per invertire la tendenza, i nostri governanti stanno addirittura abbattendo i fondi. E si lasciano tanti giovani del Meridione e delle maggiori isole al loro destino segnato".
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