(Teleborsa) - Poco tempo fa, nell'articolo "
Metano per tutti, addio petrolio?", si è scritto della grande disponibilità di energia sotto forma di
metano idrato presente nei fondali marini. Le estensioni di tali riserve, disponibili nei pressi delle coste di tutti gli
oceani ad oltre 300 metri di profondità, può indurre a pensare migliori prospettive
energetiche se verranno risolti alcuni problemi tecnici relativi all'estrazione. A fare da contraltare all'ottimismo indotto dalle scoperte degli
scienziati c'è tutta un'altra questione messa in evidenza dagli stessi studiosi.
I giacimenti di metano, prodotti, si pensa, dalle attività svolte per milioni di anni da
microbi e
batteri presenti sui fondali marini e nei sedimenti sottostanti, si trovano allo stato solido grazie a determinati valori di
pressione e temperatura. Una minima variazione delle condizioni ambientali consente al metano di gassificare, risalire le profondità marine, ed immettersi nell'
atmosfera. I recenti aumenti delle temperature registrate in tutto il nostro pianeta ed l'accertato
riscaldamento globale dei mari, come riportato nel foto racconto "
Qui pianeta Terra: "Tempo scaduto!"", non inducano a pensare positivamente e fanno temere la "
metamorfosi" del metano da energia pulita ad efficiente gas serra.
Già da tempo in alcune zone del Pianeta coperte da
permafrost gli scienziati hanno constatato l'elevato incremento di emissioni in atmosfera di metano, tant'è che vicino alla piattaforma continentale
siberiana, nel novembre del 2013, è stata registrata l'esalazione di circa
17 milioni di tonnellate di metano. I depositi di questo
idrocarburo non sono altro che enormi estensioni, spesse anche centinaia di metri, che un cambiamento di
temperatura potrebbe trasformare repentinamente in enormi quantità di gas. Queste, a loro volta, potrebbero generare dei catastrofici "smottamenti sottomarini" ed innescare grandi
tsunami come quello che ha inspiegabilmente colpito 8.100 anni fa l'attuale Gran Bretagna o quello del 1998 di Sissano in
Papua Nuova Guinea.
Il metano dei
fondali marini è veramente un medaglia a due facce, da una parte c'è l'opportunità di garantire una riserva energetica così ingente da poter affrancare l'umanità dalla
schiavitù del petrolio, dall'altra c'è una terribile pistola puntata contro in nostro pianeta: l'effetto serra. A detta degli scienziati, la situazione è grave e solo se sarà risolto intelligentemente
il problema dell'inquinamento si potrà guardare con ottimismo al futuro.