(Teleborsa) -
Si chiude in rally la prima seduta della settimana per le piazze finanziarie europee galvanizzate dalle attese di
nuovi stimoli da parte della BCE, confermati oggi dal presidente dell'Eurotower,
Draghi durante un'audizione al Parlamento europeo.
I mercati, tuttavia, restano incastrati nella rete di estrema volatilità, acuita dai timori per l'andamento dell'economia mondiale. Deludente il dato sul
PIL giapponese che ha mostrato un segno negativo per la seconda volta nel corso del 2015. Pessimi i numeri sul
commercio estero cinese, che hanno confermato lo stato di forte debolezza dell'economia di Pechino.
Prevale la cautela sull'
Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,95%. Pochi oggi gli spunti per il cable, vista la
chiusura di Wall Street per la festività del President's Day.
Si abbattono le
vendite sull'
oro, che scambia a 1.205,5 dollari l'oncia (-2,57%) con
gli investitori che fanno cassa dopo il rally della scorsa settimana. Per contro, il
Petrolio (Light Sweet Crude Oil),
in aumento (+1,39%), raggiunge 29,85 dollari per barile.
Sui livelli della vigilia lo
spread, che si mantiene a 137 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,61%.
Bankitalia ha diffuso oggi i dati sul debito pubblico, che ammonta a 2.169 miliardi alla fine del 2015,
in crescita di 33,8 miliardi rispetto all'anno prima.
Tra i mercati del Vecchio Continente, decolla
Francoforte, con un importante progresso del 2,73%; in evidenza
Londra, che mostra un fortissimo incremento del 2,16%. Svetta
Parigi che segna un rialzo del 3,02%.
Pioggia di acquisti sul listino milanese, che vanta un guadagno del 3,52% sul
FTSE MIB. In luce sul listino milanese i comparti
Vendite al dettaglio (+4,86%),
Servizi per la finanza (+4,63%) e
Automotive (+4,52%).
Tra i
best performers di Milano, si distinguono le banche, più bersagliate dalle vendite recentemente:
Banca Popolare dell'Emilia Romagna (+10,13%),
Banca Mps (+9,21%),
Unipol (+7,72%) e
Banco Popolare (+7,31%).
Si sgonfia, Saipem (+0,53%) nella prima parte della seduta in cima alla classifica dei titoli guida. Pesano i timori di un possibile downgrade del rating da parte di S&P e l'analogo
avvertimento arrivato da Moody's. Mentre il management sta cercando di dare un colpo al business, dopo l'aumento di capitale, la società ha precisato che
per la questione della Nigeria non avrà impatti finanziari negativi.