(Teleborsa) -
Il petrolio prosegue il percorso di correzione avviato da un paio di giorni, dopo i massimi toccati ad inizio settimana oltre i 41 dollari al barile.
A penalizzare le quotazioni del greggio concorrono sia
gli ultimi dati sulle scorte USA, che hanno registrato un'impennata nell'ultima settimana, sia
l'assenza di novità dall'OPEC, che dovrebbe riunirsi a breve per decidere se tagliare la produzione.
Il deal raggiunto a metà febbraio ha dimostrato una scarsa efficacia.
Ad aggiungere preoccupazioni anche
il monito arrivato dal Fondo Monetario, che ha per la prima volta ammesso una forte correlazione fra la ripresa delle quotazioni petrolifere ed il recupero dell'economia globale.
Frattanto, il contratto sul
light crude per consegna maggio scambia al Nymex in ribasso dell'1,6% a 39,15 dollari, ma mantiene un rialzo dello 0,9% rispetto a venerdì scorso. Il future sul
Brent cede oggi lo 0,89% a 40,13 dollari al barile.