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Il colosso americano Liberty Media acquista il Circus di F1 ed Ecclestone resta Ad

Operazione da 6/8 miliardi di dollari con l'86 enne Bernie che non molla. Presidente Chase Carey n. 2 di Murdock alla 21th Century Fox

Economia, Sport
Il colosso americano Liberty Media acquista il Circus di F1 ed Ecclestone resta Ad
(Teleborsa) - Liberty Media Corporation acquista la Formula 1 da CVC Capital Partners proprietaria dal 2006. E l'inossidabile patron del cosiddetto Circus, Bernie Ecclestone, "non molla" e continua a rimanere nel "giro" con l'incarico di Amministratore delegato. Presidente diventa Chase Carey, oggi numero 2 del magnate televisivo Rupert Murdock alla 21th Century Fox. Davvero un affare non da poco, tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari. Da indiscrezioni della stampa americana, sembra che l'operazione, data per conclusa, sia iniziata con l'acquisizione di una quota del 18,7% per 4,4 miliardi di dollari.

Termina così un "regno" protrattosi per 40 anni. "Mi hanno chiesto di restare tre anni e non credo qualcuno sappia i tempi dell'operazione, tutto procede: io non andrò al Gran Premio di Singapore (corsa notturna sul circuito di Marina Bay Street in programma domenica 18 settembre 2016, n.d.r.) perché vogliono che io sia a Londra per aiutarli con ogni sorta di cose", sembrerebbe aver rivelato al riguardo Bernie Ecclestone, che ha poi dichiarato: "Sono felice di dare il benvenuto in Formula 1 a Liberty Media e a Chase Carey. Non vedo l’ora di lavorare con loro".

Liberty Media è stata fondata nel 1991 in Colorado e dopo quattro anni si è fusa con la Tele-Communications Inc., diventando uno dei maggiori gruppi di telecomunicazioni degli Stati Uniti. Negli ultimi vent'anni la società ha continuato a crescere e ad espandere i propri interessi e oggi è un vero e proprio impero controllato dal fondatore John C. Malone.

Alla società madre, la Liberty Media Corporation, fanno capo tre grandi divisioni: Liberty Braves Group, la Liberty Media Group e la Liberty SiriusXM Group. La prima possiede, attraverso altre società, la squadra di baseball Atlanta Braves, lo stadio del club e i progetti immobiliari ad esso associati.

La seconda, la Liberty Group, controlla o possiede pacchetti azionari di una intera galassia di società, tra cui partecipazioni nei gruppi Time Warner e Viacom. La terza è un network di emittenti radiofoniche presenti in tutto il Paese. Ma soprattutto la Liberty Media controlla la Discovery Communications, gruppo leader dell’intrattenimento globale, editore di numerosi canali televisivi trasmessi in 220 paesi nel mondo, tra cui Discovery e Eurosport.

Bernard Charles Ecclestone, detto Bernie, 86 anni, nato a Ipswich, in Gran Bretagna, il 28 ottobre 1930, vero padrone incontrastato della Formula 1 è praticamente "in pista" dal 1974. Abilissimo imprenditore, appassionato di corse motociclistiche e di automobilismo e, seppur per poco tempo, anche ex pilota, ha trasformato la Formula 1 in un'entità commerciale altamente redditizia.

Per gestire i diritti televisivi e gli altri aspetti commerciali, Ecclestone creò la Formula One Promotions and Administration (FOPA), successivamente trasformata in Formula One Management. FOPA prima e FOM poi cominciano a gestire non solo i diritti televisivi ma anche i premi gara, i contratti con gli organizzatori delle gare e le sponsorizzazioni, trasformandosi nel vero centro di potere della Formula 1. Attualmente Bernie Ecclestone controlla la struttura del massimo campionato del mondo automobilismo attraverso una serie di società, tra le quali la più importante è appunto la Formula One Management (FOM), di cui, dopo averla creata nel 1995, ne è stato direttore esecutivo fino al 2014.

Bernie è divenuto così uno degli uomini più ricchi del mondo. La sua fortuna personale è stata valutata in più di due miliardi di sterline dal giornale inglese Sunday Times. Nel 1997 Ecclestone si è trovato al centro di uno scandalo per un suo "contributo" di un milione di sterline al Partito Laburista britannico per "risparmiare" la Formula 1 da leggi contro le sponsorizzazioni da parte delle multinazionali del tabacco, proprio prima delle elezioni che portarono al potere Toni Blair. Lo scandalo è rientrato solo quando il partito decise di "restituire la donazione".

Nel 1995 la FIA (Fédération Internationale de l'Automobile) concesse i diritti commerciali a Formula One Management per un periodo di quindici anni, a fronte di un pagamento annuale. A maggior conferma di tale scelta, il 28 giugno del 2000 sempre la stessa FOM, dietro anticipo di una cospicua somma, si vide assegnare dalla FIA i diritti sulla Formula 1 fino al 2110, ovvero per più di un secolo. Come parte di questi accordi i maggiori team avrebbero dovuto ricevere una partecipazione azionaria nel Gruppo, ma questo non è mai avvenuto, così come non si è mai materializzata la auspicata quotazione in Borsa.

Gli aspetti commerciali della Formula 1 sono finora controllati dalla società SLEC Holdings basata a Jersey, che a cascata controlla le altre società fino a Formula One Management, la società operativa. Di SLEC (acronimo di Slavica Ecclestone, dal nome della seconda moglie di Bernie, che nel 2009 si è sposato per la terza volta, n.d.r.) la famiglia Ecclestone possiede il 25% attraverso la società Bambino Holdings, mentre il 75% delle quote è nelle mani di tre banche (Bayerische Landesbank, Lehman Brothers e J.P. Morgan Chase, unite nella società Speed Investments) che sono state ottenute nel 2002, dopo il fallimento del Gruppo multimediale di Leo Kirch, che aveva investito anche nella Formula 1. Ciò nonostante, grazie a una rete di patti tra soci, al sistema delle scatole cinesi e a contestate nomine di consiglieri d'amministrazione, Ecclestone ha praticamente il pieno controllo del gruppo di società.

Contro questa situazione, che impedirebbe alle banche di capitalizzare adeguatamente l'investimento da cui desiderano uscire, si sono aperte battaglie giudiziarie che hanno avuto un primo verdetto il 6 dicembre 2004 quando una Corte inglese ha sentenziato in favore delle banche aprendo la strada a una possibile estromissione di Ecclestone dal controllo della Formula 1. Le banche annunciarono poi la volontà di proseguire nella via giudiziaria. Così nel 2014, dopo un'altra pronuncia, Bernie Ecclestone si dimise ufficialmente dalla FOM e dai "vertici" della Formula 1, pur dirigendo il Circus nei fatti.





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