(Teleborsa) - Il portafoglio piange e il clima a livello mondiale non incoraggia, messo a dura prova non solo dalla crisi ma anche dall'allarme
terrorismo che, inutile nasconderlo, ha cambiato le abitudini di vita e di viaggio di tutti noi.
Il caro vecchio viaggio, insomma, stritolato tra la crisi e la questione sicurezza non è più in cima alla lista dei desideri, ma ci va ancora molto vicino.
Turismo, dunque,
ancora in buonissima salute con l'Italia che si conferma come una delle mete più gettonate. Almeno secondo il portale
AtBoat.com che rivela come tra il 2001 e il 2015, il numero di turisti in Italia sia aumentato del 50%.
Ma non finisce qui. Il dato più interessante, infatti, è quello in proiezione:
da qui al 2018 si stima, infatti, un’ulteriore aumento di presenze di turisti sul nostro territorio del 3%. Questo significa anche una rinnovata attrattività del Bel Paese che, secondo il
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact),
potrebbe vedere investimenti per 11 miliardi nel 2026, con un tasso di crescita dell’1,8% annuo.
Il 52% dei turisti sono italiani che si spostano da Nord a Sud e viceversa. Il 70% degli arrivi internazionali viene dall'Europa e nei prossimi due anni è atteso un incremento del 6% di visitatori extra europei.
SCOMMESSA DIGITALE - Il futuro? Sempre più digitale. Secondo un recente studio
BEM Researc, se migliorasse l’offerta digitale, soprattutto nella comunicazione, nelle infrastrutture e nei servizi, il sito archeologico di Pompei, ad esempio, potrebbe passare da un minimo di 51.000 a un massimo di 250.000 visitatori in più all'anno.
In generale, con una maggiore digitalizzazione dell’offerta turistica italiana, si potrebbe aumentare il numero di viaggiatori in arrivo in maniera sensibile.