(Teleborsa) -
Uber apre al dialogo ma gli autisti delle
auto bianche rifiutano l'incontro con la società Usa e il
23 marzo si fermeranno in tutto il Paese dalle 8 alle 22.Per risalire all'ultimo sciopero della categoria bisogna tornare indietro con la memoria, precisamente al
2012, quando era in carica il governo Monti.
La protesta è stata proclamata dal 'parlamentino' dei tassisti, dopo una infuocata riunione a Roma durata oltre quattro ore.
Ma il fronte si divide: Uri, Uritaxi, Casartigiani e Confartigianato, infatti, non hanno firmato il documento. Altre sigle si sono riservate di aderire in seguito.
UMILIATI DAL GOVERNO - "Ancora una volta siamo stati umiliati. Il governo non è stato in grado di fornire alcun tipo di risposta a delle semplici domande, nascondendosi dietro la sovranità del parlamento", fanno sapere Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, che hanno indetto lo sciopero con Uti, Unica Cgil e Unimpresa.
Ovviamente, saranno rispettate le fasce di garanzia e durante lo sciopero saranno assicurati i servizi sociali, cioè il trasporto di anziani, portatori di handicap e malati.