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Il nuovo triangolo industriale fa da volano al Made in Italy

Secondo la CGIA di Mestre Bologna e Venezia hanno rimpiazzato Genova e Torino nei prodotti a marchio italiano

Economia
Il nuovo triangolo industriale fa da volano al Made in Italy
(Teleborsa) - La geografia economica del Nord Italia è stata ridefinita nell'ultimo decennio, con il mutamento di due vertici su tre del classico triangolo industriale italiano. A dirlo è la CGIA di Mestre, che nel suo rapporto sul saldo commerciale italiano del 2016 nota come l'incidenza cumulata di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia sul Made in Italy sia passata al 58,7%.

Il surplus si è attestato a 121,6 miliardi di euro, dato in linea con gli ultimi anni e che oscura il -31,2 miliardi realizzato dai prodotti manifatturieri "non made". L'export si conferma in progresso anche nel primo quadrimestre del 2017 (+5,1% rispetto all'anno scorso), come segnalato dall'Istat.

La parte del leone è stata fatta dai macchinari +48 miliardi di euro (pari al 39,5 per cento del saldo del "made in" ), seguiti dal comparto moda (+18 miliardi), dai prodotti in metallo (+10,9 miliardi) e dai mobili (+7,2 miliardi). I principali mercati di sbocco sono stati Germania (30, 8 miliardi di euro), Francia (28,3 miliardi), Stati Uniti (25,9 miliardi) e Regno Unito (14, 9 miliardi), in cui sono confluiti il 37 per cento del totale delle esportazioni.

La CGIA, pur non nascondendo i problemi, (l'elevato livello dei costi energetici, la contraffazione e il deficit infrastrutturale in campo immateriale), ricorda come dei 376 casi di imprese in Europa che hanno riportato la produzione in patria negli ultimi 10 anni ben 121 siano avvenuti in Italia.


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