(Teleborsa) - Le
nuove minacce alla stabilità arrivate nel weekend dalla
Corea del Nord, con
il nuovo test sulla bomba ad idrogeno, hanno messo le ali ai cosiddetti
beni rifugio, quali l'oro e lo yen, che
spiccano il volo sulle piazze internazionali.
N
e fanno le spese invece gli asset più a rischio, in primis il
mercato azionario (le
borse asiatiche hanno chiuso in rosso ed i
mercati europei testano al palo).
Fra le valute,
soffre il dollaro a beneficio dello yen, che si attesta a 109,57, per effetto della contesa diretta fra Washington e Pyongyang.
L'euro invece si è riportato a 1,1906 USD (+0,23%) e scambia sullo yen a 130,47 (+0,10%), in attesa della
riunione giovedì del Consiglio direttivo della BCE, che potrebbe annunciare un cambio di rotta della politica monetaria (
un eventuale avvio del "tapering"). Proprio su questa scommessa, l'euro aveva di recente
sfondato la soglia degli 1,20 dollari, ai massimi da 2 anni e mezzo, ma l'eccessivo apprezzamento della divisa europea potrebbe anche convincere i banchieri europei che non sia ancora il momento di ritirare gli stimoli.
"E' necessario stare calmi e avere sangue freddo, perché l'attuale livello dell'euro non impedisce alla nostra industria di guadagnare quote di mercato, di essere competitiva e performante, di esportare", ha tentato di rassicurare
Pierre Moscovici, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, in occasione del Whorkshop Ambrosetti a cernobbio.
Fra gli asset più acquistati c'è anche l'oro, che stamattina è salito sino ad un massimo di 1.339,82 dollari (+1%) per poi assestarsi a 1.334,12 sui livelli della vigilia.