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Corea del Nord, i mercati finanziari non credono nell'escalation militare

Il 9 settembre, in occasione della celebrazione del 69° anniversario della fondazione della Repubblica Democratica Popolare di Corea, il presidente Kim Jong-un potrebbe lanciare un nuovo test nucleare

Economia, Finanza, Politica
Corea del Nord, i mercati finanziari non credono nell'escalation militare
(Teleborsa) - Riflettori ancora puntati sulla Corea del Nord, pronta a lanciare un nuovo test nucleare. Il 9 settembre, in occasione della celebrazione del 69° anniversario della fondazione della Repubblica Democratica Popolare di Corea, il presidente Kim Jong-un potrebbe avere in serbo qualche sorpresa. Si tratta di una tra le feste più importanti del paese, che anche quest'anno sarà caratterizzata da una maestosa parata militare, in perfetto stile Kim. Secondo varie fonti, la Corea del Nord si starebbe preparando ad un nuovo lancio missilistico o addirittura un test nucleare, il , che potrebbe portare a ripercussioni di carattere militare da parte di Stati Uniti e Giappone. Del resto la comunità internazionale ha già condannato pesantemente l'atteggiamento di Pyongyang.

"La Corea del Sud è molto vicino all'epicentro della crisi", ha dichiarato Phil Poole, capo della ricerca di Deutsche AM, rilevando però un certo scetticismo da parte della comunità finanziaria. "Si potrebbe pensare che i mercati finanziari del paese riflettano la recente escalation. Guardando ai movimenti dei prezzi, tuttavia, sembra che i mercati non condividano l'ansia dei media". "La valuta della Corea del Sud, il won, praticamente non ha reagito. I movimenti recenti non sono in alcun modo paragonabili ai colpi che abbiamo assistito durante la crisi finanziaria, per non parlare della crisi asiatica degli anni '90. La volatilità implicita nei mercati delle opzioni, un altro indicatore comune del rischio, rimane altrettanto contenuta. La performance delle azioni sudcoreane non si è scostata molto dagli altri mercati azionari e l'indice azionario coreano (KOSPI) è aumentato di circa il 16% da inizio anno. Nel complesso, i mercati finanziari non sembrano immaginare l'imminenza di un'escalation militare", ha concluso l'analista.
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