(Teleborsa) -
Più trasparenza e regole. E' questo l'obiettivo che si è prefissato il codice antimafia
approvato dalla Camera con 259 voti a favore e 107 contrari.
Tra le novità lo
stop a parentopoli negli incarichi. La riforma mira a velocizzare le confische dei beni e rende più trasparente la scelta degli ufficiali giudiziari che li amministreranno: non potranno essere parenti, conviventi e "commensali abituali" del magistrato che stabilisce la confisca. Viene inoltre riorganizzata l’Agenzia nazionale per i beni confiscati: resterà sotto la vigilanza del Ministero dell’Interno e avrà sede a Roma.
Per
il
presidente della commissione Antimafia, Rosy
Bindi "è un regalo al Paese". Il ministro della Giustizia, Andrea
Orlando parla di una "
svolta che fornisce più strumenti contro la mafia e più trasparenza nella gestione dei beni confiscati, più garanzie per chi è sottoposto a misure di prevenzione. Una buona notizia per la lotta alla criminalità organizzata e per lo Stato di diritto".