Facebook Pixel
Milano 17:35
34.271,12 -0,27%
Nasdaq 20:37
17.495,05 +0,13%
Dow Jones 20:37
38.453,89 -0,13%
Londra 17:35
8.040,38 -0,06%
Francoforte 17:35
18.088,7 -0,27%

Credito, Rossi: L'intero sistema finanziario italiano deve cambiare

Per finanziarsi le imprese italiane devono ”accrescere il grado di trasparenza della gestione, migliorare la qualita` della governance, presentare bilanci e piani industriali equilibrati e credibili, operare un profondo cambiamento culturale”, ha dichiarato il Direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi in occasione della 49esima Giornata del Credito

Economia, Finanza
Credito, Rossi: L'intero sistema finanziario italiano deve cambiare
(Teleborsa) - "L'intero sistema finanziario italiano deve cambiare e volgersi verso le imprese migliori, quelle più innovative, aiutandole a crescere. Ne va del futuro dell'intera economia italiana". Così il presidente dell'Ivass e Direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, ha aperto la 49esima Giornata del Credito che si svolge a Roma.

Per finanziarsi le imprese italiane devono ”accrescere il grado di trasparenza della gestione, migliorare la qualita` della governance, presentare bilanci e piani industriali equilibrati e credibili, operare un profondo cambiamento culturale”, ha specificato Rossi, sottolineando che le imprese italiane “sono più piccole che negli altri paesi avanzati”, e che quelle “con una presenza estensiva della famiglia proprietaria nella gestione sono meno produttive, peggio gestite e meno inclini all'innovazione”.

Il sistema finanziario italiano, nonostante abbia compiuto negli anni progressi “innegabili”, “rimane troppo basato sul debito finanziario e troppo poco sul capitale di rischio, le banche continuano a giocarvi un ruolo eccessivo”, il che le rende ”piu` vulnerabili nelle fasi negative del ciclo economico”, dice ancora Rossi.

Parlando di start-up, infine, il Direttore generale di Bankitalia ha osservato che ”la quota di investimenti indirizzata a start-up o ad aziende in forte crescita rimane tuttavia contenuta nel confronto internazionale: nel 2016 era il 15% contro il 23 in Germania e quasi il 40 in Francia e Spagna”.
Condividi
```