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India, Banca centrale resta ferma sui tassi e prende tempo - Schroders

Commento a cura di Craig Botham, Emerging Markets Economist, Schroders

Economia, Finanza
India, Banca centrale resta ferma sui tassi e prende tempo - Schroders
(Teleborsa) - In un briefing dopo l’annuncio della decisione sui tassi di interesse, il governatore della Reserve Bank of India (RBI), Urjit Patel, ha espresso preoccupazione per la perdita dello slancio economico e la debolezza del settore manifatturiero del Paese, così come fatto anche dal Premier indiano Narendra Modi. Parte di tale debolezza dovrebbe essere legata alla Tassa sui Beni e sui Servizi (GST) e Patel spera possa essere risolta nella seconda metà dell’anno fiscale. In linea con questi timori, la RBI ha tagliato le previsioni di crescita del PIL per l’anno fiscale, portandole dal 7,3% al 6,7%.

Secondo Craig Botham, Emerging Markets Economist, Schroders, il fatto che la RBI abbia collegato il rallentamento economico a effetti transitori può suggerire che per ora la Banca centrale non è incline a tagliare ulteriormente i tassi a supporto della crescita.

L’inflazione resta ben al di sotto dei numeri a doppia cifra degli scorsi anni, attestandosi al 3,4%, ma è salita decisamente rispetto ai minimi di giugno (1,5%). La RBI si aspetta ulteriori aumenti e il governatore ha evidenziato la possibilità di scivolamenti sul fronte fiscale. Patel ha poi ribadito l’impegno della Banca centrale su un target per l’inflazione attorno al 4%, lasciando così scarso margine per nuovi tagli. Ci saranno preoccupazioni sugli effetti inflativi dei prezzi del petrolio più alti, delle politiche governative sui compensi nel settore pubblico e dell’implementazione della GST. Come nota positiva, la RBI ha osservato che le attese di inflazione per i nuclei famigliari si stanno ancorando, elemento chiave per il target di lungo termine sull'indicatore dei prezzi al consumo.

Nel complesso, quanto comunicato ieri (4 ottobre) dalla RBI indica una posizione di attesa per i prossimi sei mesi. I verbali della riunione, che saranno pubblicati tra qualche settimana, potrebbero indicare il contrario, ma al momento la Banca centrale sembra accontentarsi di aspettare e vedere se i dati supporteranno la sua idea di un rallentamento solamente temporaneo della crescita.

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