(Teleborsa) - Sale la tensione in Catalogna.
Mentre il presidente catalano
Carles Puigdemont già martedì 10 ottobre, si prepara a proclamare l'indipendenza, a
Barcellona sono scesi in
Piazza centinaia di migliaia di spagnoli per dire di no all'autonomia della comunità autonoma spagnola situata all'estremità nord-orientale della penisola iberica. Secondo la polizia sono stati
350mila i manifestanti, mentre gli organizzatori parlano di
950mila cittadini spagnoli per le strade della città catalana.
Dopo il referendum che, la scorsa settimana, ha
detto sì all'indipendenza da
Barcellona, gli unionisti si alleano al Governo che non molla la presa e vuole impedire a tutti i costi che la comunità autonoma possa abbandonare il Paese. Anche la
Corte costituzionale che ha bloccato la dichiarazione di indipendenza, decretando la sospensione precauzionale della sessione del Parlamento catalano prevista per lunedì prossimo.
Non è solo una battaglia politica quella che si sta consumando, ma anche una battaglia economica poiché a fare paura sono le banche in fuga. E' già pronto un decreto di Madrid che vuole facilitare il trasferimento delle imprese.
Ma
Puigdemont non arretra: "La dichiarazione di indipendenza è prevista dalla legge del referendum come applicazione dei risultati: applicheremo quanto dice la legge", ha ribadito in un'intervista.
"In difesa della democrazia, della Costituzione e della libertà. Preserveremo l'unità della Spagna. Non siete soli". E' quanto ha scritto il Premier spagnolo
Mariano Rajoy on
Twitter per sostenere la marcia contro la secessione.