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Scuola, è sempre più emergenza presidi

In Sardegna un dirigente gestisce 17 scuole

Economia, Welfare
Scuola, è sempre più emergenza presidi
(Teleborsa) - I ritardi di realizzazione del concorso per dirigenti scolastici stanno producendo gestioni negative oltre l’immaginario.

È notizia di oggi che ci sono dei presidi che sono distanti dall’assegnazione anche 50 km, fino ad un estremo caso, quello di un capo d’istituto che si divide tra scuole della provincia di Nuoro ed Oristano per un numero abnorme. In tutta l’Isola l’organico dovrebbe essere composto da 265 presidi, mentre al momento ne sono in servizio 220.

E, l’anno prossimo la situazione potrebbe peggiorare. Per il sindacato della scuola, Anief diventa quindi sempre più impellente pubblicare il bando di concorso per dirigenti scolastici e predisporre una tabella di marcia per il suo espletamento, in modo da assumere i vincitori con l’avvio del prossimo anno scolastico.

"Bisogna allora fare in fretta – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché non osiamo nemmeno pensare cosa potrebbe accadere se nel prossimo mese di settembre ci dovessimo trovare nelle attuali condizioni di vuoto attuale: le reggenze passerebbero da 1.900 a circa 2.500, per effetto dei pensionamenti e dell’ennesimo mancato turn over. Non comprendiamo, quindi, per quale motivo la burocrazia debba ancora una volta prevalere sulle necessità pratiche. Ancora di più perché tanta attesa ci sta portando un bando di concorso, a quanto ci risulta, ancora pieno di parti a dir poco discutibili".

"Non riusciamo proprio a comprendere, in particolare, l’esclusione dei laureati con cinque anni di servizio e anche dei tanti immessi in ruolo, come docente, che per qualsiasi motivo non hanno ancora superato l’anno di prova, il cosiddetto straordinariato" - aggiunge il sindacalista - che spiega come "il problema si era posto già nel 2011 e lo abbiamo portato al Tar, dove il giudice ci ha dato ragione. È per questo che abbiamo predisposto appositi ricorsi. I candidati interessati possono aderire al ricorso sin da adesso, in modo da permettere loro, come primo obiettivo, la partecipazione ai test di pre-accesso alle vere e proprie prove selettive".
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