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Italia: nel 2016 calano le migrazioni per lavoro

Lo rivela l' Istat nel report cittadini non comunitari, presenza, nuovi ingressi e acquisizioni di cittadinanza

Economia, Politica
Italia: nel 2016 calano le migrazioni per lavoro
(Teleborsa) - L'Italia attraversa una fase particolarmente delicata dei fenomeni migratori; si è passati ormai da diversi anni dall'epoca delle migrazioni per lavoro e – successivamente – per famiglia a quella caratterizzata da nuovi flussi sempre più spesso motivati dalla ricerca di asilo politico e protezione internazionale.

Durante il 2016 sono stati rilasciati circa 226,9 mila nuovi permessi, il 5% in meno rispetto all'anno precedente. Il calo ha di nuovo riguardato soprattutto le migrazioni per lavoro (12.873) - diminuite del 41% rispetto al 2015 - che rappresentano ormai solo il 5,7% dei nuovi permessi. Lo rivela l'Istat che spiega che continua, invece, la rapida crescita dei nuovi permessi per motivo di asilo e protezione umanitaria che raggiungono il massimo storico (77.927, il 34% del totale dei nuovi permessi).

Nigeria, Pakistan e Gambia sono le principali cittadinanze delle persone in cerca di asilo e protezione internazionale; insieme queste tre coprono il 44,8% dei flussi in ingresso per ricerca di asilo e protezione internazionale. I nuovi flussi non sempre però danno luogo a una presenza destinata a radicarsi sul territorio. Ad esempio tra i migranti giunti in Italia nel 2012, solo il 53,4% è ancora presente al 1° gennaio 2017.

I cittadini non comunitari regolarmente presenti al 1° gennaio 2017 sono oltre 3,7 milioni. I paesi più rappresentati sono Marocco, Albania, Cina, Ucraina e Filippine.

Mentre continuano le polemiche sullo ius soli, sono sempre più numerosi i cittadini non comunitari che ogni anno acquisiscono la cittadinanza italiana: 184.638 nel 2016, da meno di 50 mila del 2011.

Il numero maggiore di acquisizioni di cittadinanza avvenuto nel 2016 riguarda albanesi e marocchini che insieme coprono oltre il 39%. L’incremento ha riguardato con maggiore rilevanza i giovanissimi.

Bambini e ragazzi con meno di 20 anni rappresentano il 41,2% di coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2016
. Tra il 2012 e il 2016 sono oltre 541 mila i cittadini non comunitari divenuti italiani. Di questi più di 24 mila si sono poi trasferiti all'estero nello stesso periodo. La stabilizzazione sul territorio comporta anche una crescita del numero di famiglie con un cittadino non comunitario che hanno superato la soglia di 1 milione e 300 mila. Di queste, quelle "miste" in cui è presente almeno un italiano, sono oltre 328 mila (il 24,5% del totale).
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