(Teleborsa) - Continua il braccio di ferro tra il Governo spagnolo e la Catalogna. Dopo che ieri il presidente catalano
Carles Puigdemont ha dichiarato e poi sospeso l'indipendenza della comunità autonoma situata all'estremità nord-orientale della penisola iberica. Una mossa non chiara che se da una parte proclama l'indipendenza davanti al Parlamento di Barcellona, dall'altra apre al dialogo con Madrid.
"I sondaggi dicono sì all'indipendenza, e questa è l'unica lingua che capiamo". Quindi, "dichiaro l’indipendenza" ma "chiedo che il Parlamento la sospenda per qualche settimana per aprire il dialogo con Madrid", ha spiegato
Puigdemont che ha continuato:"sono qui dopo il
risultato del referendum del primo ottobre per spiegare le conseguenze politiche che ne derivano. La Catalogna è un affare europeo. E' un momento critico e serio e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per eliminare la tensione e non incrementarla".
"Alea iacta esta". Ora la parola passa a
Madrid che non ha mai fatto mistero di rifiutare il dialogo. Oggi 11 ottobre riunione d'emergenza del Governo spagnolo, che definisce la dichiarazioni di
Puigdemont un "inammissibile ricatto" .