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Ilva, Calenda: tenere negoziato con Mittal ma non a tutti i costi

"Il governo vuole mantenere il filo negoziale ma non a tutti i costi, affinché il tavolo si riapra nel modo giusto", ha dichiarato il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, al question time alla Camera

Economia, Welfare
Ilva, Calenda: tenere negoziato con Mittal ma non a tutti i costi
(Teleborsa) - Governo, istituzioni locali e sindacati si sono messi a lavoro per trovare una soluzione sull'Ilva. Proprio mentre ripartono i negoziati, il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, al question time alla Camera ha dichiarato:"vogliamo mantenere il negoziato con una cordata che è pronta a investire 4 miliardi di euro e garantisce il maggior numero di assunzioni al miglior livello salariale, ma continuare a richiamarla al rispetto dei propri obblighi". "Il governo vuole mantenere il filo negoziale ma non a tutti i costi, affinché il tavolo si riapra nel modo giusto", ha aggiunto il ministro.



Disponibili al confronto i sindacati, "pronti a dimostrare che quei 4.200 esuberi rappresentano una riduzione tale che quegli stabilimenti non possono funzionare", ha dichiarato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Vogliamo fare un discussione vera sul piano industriale senza che da parte del Ministro dello Sviluppo economico ci sia alcuna ipoteca sul confronto, vogliamo discutere sugli assetti, sul numero dei lavoratori che servono a far lavorare un impianto che dovrà produrre 9,5 milioni di tonnellate. Se il confronto è fatto in modo serio noi siamo pronti a dimostrare che in quello stabilimento ci saranno addirittura assunti".

Di Ilva "non conosciamo ne' il piano industriale, abbiamo visto solo slide, ne' l'accordo col governo sulla base del quale Calenda ha interrotto il tavolo" ha detto il segretario generale della Fiom, Francesca Re David. "Non conosciamo nulla, siamo al buio. Pensare di approvare un piano che abbiamo visto solo per slide è difficile. Per il sindacato "il primo punto sono gli investimenti in tecnologia che vanno anticipati perché la produzione è collegata alle emissioni. Gli investimenti, sempre dalle slide, sembra siano spostati tutti sulla seconda parte del piano, anche quelli ambientali. Ma così continuiamo a perdere fette di mercato".
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